Il Cavaliere: processi politici? Anomalia italiana

Il presidente del Consiglio a Bruno Vespa: "Sui miei processi con giudici super partes - sottolinea ancora il Premier- io non ho alcuna preoccupazione. Quei processi, però, sono la vera anomalia italiana". Sul lodo Alfano: "Non accetteremo nessun veto"

Il Cavaliere: processi politici? Anomalia italiana

Roma - L’anomalia italiana non sono le leggi che l’opposizione definisce ’ad personam’ perchè utilizzabili che nei processi a carico del premier con una accusa che Berlusconi considera per lui "dolorosa" ma sono invece i "processi poolitici" che contro di lui, e non solo lui, certa magistratura in Italia celebera. Parola dello stesso Silvio Berlusconi, nella conversazione con Bruno Vespa per il libro in uscita domani ’Nel segno del Cavalierè. "Questa - dice il Presidente del Consiglio- è una delle cose che mi addolorano di più: subisco il fatto che si facciano passare per leggi ’ad personam’ provvedimenti approvati democraticamente dalla maggioranza parlamentare e che sono oggettivamente a favore della collettività". "Sui miei processi con giudici super partes - sottolinea ancora il Premier- io non ho alcuna preoccupazione. Quei processi, però, sono la vera anomalia italiana: le aggressioni pretestuose e a getto continuo contro un presidente del Consiglio che ha giurato la sua innocenza in processi che non hanno fondamento alcuno. Nessuno di questi processi politici può portare a una condanna. Sono semplicemente processi costruiti sul nulla per inchiodare il presidente del Consiglio sulla graticola mediatica. Questo è il vero scandalo. Una magistratura politicizzata che usa i processi come strumento di lotta politica contro chi è stato eletto democraticamente dalla maggioranza degli italiani".

Toghe rosse "Molti settori politici, della maggioranza e dell’opposizione hanno manifestato nei mesi scorsi di essere d’accordo sul ripristino dell’immunità per chi viene eletto in Parlamento, immunità incautamente cancellata nel 1993, con il risultato di consegnare alla magistratura politicizzata un potere enorme". Lo dice a Bruno Vespa il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi sottolineando che il paese si è trovato davanti a "un potere privo di contrappesi, che purtroppo abbiamo visto all’opera anche nelle recenti elezioni regionali, quando le toghe politicizzate hanno dettato i tempi e perfino i contenuti della campagna elettorale". "Il tema dell’immunità - prosegue il premier - riguarda a maggior ragione le cariche più alte dello Stato e i membri del governo. Per questo cercheremo di arrivare a una soluzione il più possibile condivisa, ma senza sottostare a veti di alcun tipo".

"Contro di me processi costruiti sul nulla" "Sui miei processi con giudici super partes io non ho alcuna preoccupazione. Quei processi però sono la vera anomalia italiana: le aggressioni pretestuose e a getto continuo contro un presidente del Consiglio che ha giurato la sua innocenza in processi che non hanno fondamento alcuno", ha proseguito il premier. "Nessuno di questi processi politici può portare a una condanna. Sono semplicemente processi costruiti sul nulla per inchiodare il presidente del Consiglio sulla graticola mediatica. Questo è il vero scandalo. Una magistratura politicizzata - conclude - che usa i processi come strumento di lotta politica contro chi è stato eletto democraticamente dalla maggioranza degli italiani". 

Riforma della giustizia anche da soli "Le riforme che spero di condividere con l’opposizione sono quelle sull’architettura istituzionale dello Stato. Realizzeremo invece con la nostra maggioranza sia la riforma fiscale che quella sulla giustizia, se l’opposizione dovesse sprecare l’opportunità di un approccio costruttivo e responsabile".  

Nessun veto sul lodo Alfano Sul lodo Alfano costituzionale "cercheremo di arrivare a una soluzione il più possibile condivisa, ma senza sottostare a veti di alcun tipo".

Due Csm La riforma della Magistratura che il Governo vuole realizzare è finalizzata a distinguere al massimo funzioni e carriere di giudici e pubblici ministeri ma non intende affatto creare meccanismi di sottoposizione e controllo della pubblica accusa all’esecutivo o al Parlmento. "Nessuno ha mai pensato di sottoporre i pm al potere politico - afferma il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nella conversazioen con Bruno Vespa nel libro ’Nel segno del Cavalierè in uscita domani- ed è solo l’ultima delle accuse che ci vengono lanciate per metterci i bastoni nelle ruote". Berlusconi ribadisce, piuttosto, che la riforma della Magistratura comporterà "sicuramente" anche riforma di norme costituzionali. "Questi cambiamenti presuppongono una riforma della giustizia di tipo costituzionale - afferma il Premier- che porterà a cambiamenti non più rinviabili. Per esempio, non più un solo Csm, ma due distinti organismi, uno per gli "avvocati dell’accusa" e uno per "i giudici" che giudicano. Questo si legherà al fatto che le carriere, e non solo le funzioni, saranno separate.

Il risultato dovrà essere tale da porre sullo stesso livello l’avvocato dell’accusa e quello della difesa, mentre oggi non è così e soprattutto si dovrà fare in modo di porre fine all’uso politico della giustizia da parte di una minoranza di toghe politicizzate".

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