Cdl d’accordo con Rutelli sul sottopasso contestato

E intanto il leader dei Dl ridimensiona la polemica con il primo cittadino: «Non riuscirete a farmi litigare con Veltroni»

Cdl d’accordo con Rutelli sul sottopasso contestato

Massimo Malpica

Amici. Come prima, più di prima. Il giorno dopo lo «scontro» sulle priorità dell’amministrazione capitolina tra l’ex sindaco Francesco Rutelli e il primo cittadino del Campidoglio Walter Veltroni si apre all’insegna del volemose bene. Il leader della Margherita, che due giorni fa aveva contestato il progetto di riunificare Villa Pamphili «interrando» il tratto dell’Olimpica che divide il parco, ieri è tornato sull’argomento solo per gettare acqua sul fuoco delle polemiche scaturite dalle sue dichiarazioni. Ridimensionandole a semplice «manifestazione di opinione», per poi elogiare «l’amministrazione capitolina, che io sostengo». Insomma, «non riuscirete a farmi litigare con Veltroni, con lui io vado d’accordissimo», giura Rutelli. Che pure ha visto allinearsi sulle sue obiezioni gran parte dell’opposizione in Campidoglio.
Dopo il botta e risposta di ieri, a interrare la diatriba tra vecchio e nuovo sindaco è stata una telefonata: «Ci siamo parlati questa mattina - spiega ancora il presidente dei dielle - e abbiamo riso: ma perché dovremmo dividerci, e su cosa, poi? Su uno dei mille progetti che Roma ha, e sul quale io ho le mie idee, le stesse di quando ero sindaco?». E a margine di una conferenza stampa in Campidoglio, veste i panni del pompiere anche Veltroni. «Francesco - spiega il sindaco - ha solo esposto una sua personale valutazione, e mi sembra una cosa del tutto naturale e legittima». La polemica? «Non esiste assolutamente, io e Rutelli siamo sempre andati d’accordo. Mi dispiace per chi ha pensato il contrario, ma a Roma non c’è nessuna crisi della maggioranza», conclude il primo cittadino.
Tra chi pensava, e pensa, il contrario, ci sono per esempio i coordinatori regionale e cittadino di Forza Italia, Beatrice Lorenzin e Giampaolo Sodano. Per i due esponenti azzurri l’affaire Rutelli-Veltroni non può ridursi a un semplice scambio di punti di vista tra amici, ma è «una singolare spaccatura sulla questione del Bilancio di Roma». «Forse il leader della Margherita - osservano - sente la nostalgia del passato, quando sedeva sullo scranno di sindaco della capitale, o forse la questione di Villa Pamphili è un territorio di scontro per le questioni regionali tra Ds e Margherita? Una cosa - concludono i due azzurri - è certa: Rutelli ha ragione. E se la posizione della giunta corrisponderà a quanto detto da Rutelli su questa voce specifica, il gruppo di Forza Italia si impegnerà ad approvarla». Appoggia il leader dielle anche il presidente degli europarlamentari di Fi, Antonio Tajani. Per lui, Rutelli «ha fatto bene a porre il problema delle priorità e a contestare Veltroni nel merito della sua attività amministrativa. Evidentemente ai moderati del centro sinistra non piace più una maggioranza romana troppo sbilanciata a sinistra, spesso prigioniera dell’area dei no global e con il sogno costante di mettere all’angolo i centristi». Secondo Tajani, il botta e risposta tra vecchio e nuovo sindaco ha poi «un importante significato politico: anche a sinistra si infrange il mito della buona amministrazione della giunta Veltroni, e si comincia a riflettere sugli errori dell’amministrazione». E il capogruppo di An in Regione, Giulio Gargano, allarga la presunta crisi a tutto il Lazio: «Ormai la sinistra è allo sbando: l’ex sindaco Rutelli attacca il sindaco Veltroni; i Ds in Regione litigano con la Margherita; Rifondazione con tutti. Sarà l’effetto della vittoria alle regionali, ma da quando il centrosinistra governa tutto, riesce a litigare su ogni cosa. Francamente deludente come “Unione”».

E nel merito dell’ultima vicenda, pure Gargano «suggerisce» al sindaco di privilegiare altre priorità rispetto al sottopasso di Villa Pamphili: «C’è da far camminare la Roma-Pantano, urgono interventi di rifacimento del manto stradale; le strade di accesso al litorale sono ancora insicure nonostante i grandi proclami; c’è un’emergenza abitativa ormai quasi fuori controllo».

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