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Cecchini, dopo il rosso di Trevi palline in piazza di Spagna

La celebre scalinata "inondata" di sfere colorate. Guarda le immagini. La bravata è stata rivendicata dal gruppo futurista. Cecchini e altri tre fermati. E Sgarbi lo difende

Cecchini, dopo il rosso di Trevi 
palline in piazza di Spagna

Roma - Sono arrivati nelle prime ore della notte, con una organizzazione perfetta, e quasi militare. Venti ragazzi, apparentemente studenti, con gli zainetti per non dare nell’occhio e confondersi fra i turisti. Tutto studiato, tutto preparato. E poi lui, Graziano Cecchini, l’artista di "Azione futurista", già noto in tutto il mondo per la beffa della fontana di Trevi tinta di rosso. L’appuntamento, annunciato per tam tam solo ad alcuni giornalisti la sera prima, era per le otto e mezza.

Lui, Graziano, fino a pochi minuti prima era in una bar a Trinità di Monti, a sorseggiarsi placidamente un caffè. L'idea gli è venuta quasi un mese fa: "Ma poi ci sono voluti sopralluoghi, calcoli, prove, e soprattutto venticinquemila euro per realizzarla. Ho dovuto persino trovarmi degli sponsor!" (e infatti sono due: un piccolo quotidiano free press torinese, "Cronaca qui" e un sito di suonerie Zig.it). Tutto pronto, tutto preparato, dunque. Ma l’obiettivo? "Una azione dimostrativa – parole di Cecchini - per rispondere con la gioia dei colori, alla tristezza di una Italia sommersa di rifiuti". Detto fatto. Alle 8.30 scatta l’ora “X” e per telefonino Graziano impartisce l’ordine ai camion, che aspettano con i motori accessi nelle vicinanze. "Ci sono dieci enormi balle piene di palline colorate – spiega Cecchini – mezzo milioni di pezzi".

Al via, la squadra di Azione futurista inizia la sua corsa contro il tempo: "Eh, Eh - ride Graziano - ho cronometrato che in non più di dieci minuti ci troviamo tutte le forze dell’ordine di Roma adosso!". Le balle vengono trascinate lungo i gradini, devono essere messe tutte in posizione, sulle due braccia della scalinata di Trinità dei monti. Le spingono i tre, e si suda. Una viene issata sopra la balaustra. C'è una coreografia precisa: dal lato sinistro della scalinata le palline sono solo rosse. dall’altro sono di quattro colori. I sacchi sono tutti sigillati con un adesivo posticcio: "Decoro Urbano" e il simbolo del Comune di Roma (fantastico...).

Le palline iniziano a rotolare, sembrano un piccolo fiume policromo, il rumore è simile a quello di una grandinata. Una scena surreale. Sopra ci si può addirittura surfare. Mentre i vigili inziano a sigillare la scalinata la gente irrompe nella piazza. C'è chi si mette in tasca i souvenir. Intorno al futurista si raccoglie il capannello dei cronisti. Cecchini inizia a parlare: "In tutta Europa gli inceneritori si fanno, solo qui no ci si riesce… E’ colpa di un governo che non riesce a capire quali sono le priorità".

Adesso si butterà in politica? Gli chiedono: "Non ci penso nemmeno. Me lo hanno chiesto in tanti, ma io resto un artista". Subito dopo arrivano un vigile, i carabinieri, la polizia. L’arresto è per "Imbrattamento". Sale sulla gazzella dei carabinieri, con in testa lo stesso cappellino "Italian Army" che aveva il giorno di Fontana di Trevi. L'assessore alla cultura capitolino, Silvio Di Francia, rilascia dichiarazioni sorprendenti: "Era in crisi di visibilità mediatica. E' stato un gesto di folclore molesto, i repsonsabili pagheranno le conseguenze, perchè questi costi non vanno addebitati ai cittadini, ma ai colpevoli". Ma lui, Cecchini, mentre si chiude lo sportello della macchina che lo porta in Caserma non batte ciglio: "Tranquilli, ho studiato tutto.

Me la caverò un multa, eh, eh".

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