da Milano
Le frequenze appannaggio di Ipse 2000, tornate in mano allo Stato, saranno riassegnate. Nella telefonia mobile, fra le ipotesi, cè quella dellingresso di un quinto operatore. Un competitor in più, pronto a disputarsi i clienti con Vodafone, Tim, Wind e 3 Italia.
«Su questo specifico tema - osserva Enzo Savarese, commissario dellAutorità per le garanzie sulle comunicazioni - ci sono diversi scenari. Oltre allattribuzione di queste frequenze residuali a Vodafone, Tim, Wind e 3, cè infatti anche lopzione di un quinto gestore. Anche se lItalia è un mercato competitivo e difficile». Un mercato duro, dove non è facile muoversi, perché già caratterizzato dallaffollamento di concorrenti e da margini di guadagno decrescenti.
Il metodo, nel caso prevalesse lorientamento sul quinto operatore? LAgcom, osservando la linea regolatoria comunitaria che mira allincremento del tasso di concorrenza, ha indicato la gara. Adesso, sulleredità di Ipse 2000, tecnicamente ci sono in gioco tre «blocchi» di frequenze da cinque mhz ciascuno, due dei quali potrebbero andare allipotetico nuovo quinto operatore, mentre lultimo sarebbe messo a gara fra gli operatori già in attività.
Quanto agli obblighi che sarebbero in capo al nuovo gestore, lAutorità prevede una copertura comparabile a quella stabilita per lasta Umts, così come la durata della licenza, così da «rendere omogeneo il sistema delle scadenze e degli eventuali rinnovi». Un nuovo operatore beneficerebbe di alcune misure pro-competitive, come il roaming su tutta la gamma di frequenze Gsm per cinque anni a carico degli operatori Gsm esistenti. I tempi? Inizio 2008, con un bando di gara messo a punto dall Agcom, ma con le procedure gestite dal ministero delle Comunicazioni.
La valenza del documento dellAgcom è quindi soprattutto concentrata sullipotesi dellingresso di un altro gestore nellUmts, una ipotesi che deve però sottostare al reale interesse di investitori italiani e internazionali a un business che nel nostro Paese sta diventando sempre più difficile.
Tuttavia, fra i molti punti trattati nel dossier, ce nè uno che suscita un immediato notevole interesse fra gli operatori che già hanno impiegato i loro soldi: la possibilità di utilizzare le bande, che un tempo erano dedicate esclusivamente alla tecnologia Gsm, per i servizi 3G a banda larga. Perché ciò avvenga, nel classico gioco di rimandi regolatori fra Roma e Milano, è però necessaria una nuova direttiva Ue, attesa per la fine del 2007.
Ieri, in una giornata segnata da molte novità per le telecomunicazioni, lAntitrust ha comminato una multa di 20 milioni a Telecom Italia e una di 2 milioni a Wind per due distinti abusi di posizione dominante nei mercati di terminazione allingrosso nei mercati delle chiamate fisso-mobile.
LAntitrust ha inoltre registrato «positive evoluzioni pro-concorrenziali» nel mercato allingrosso dei servizi di accesso realizzatesi da poco con lingresso nel nostro Paese degli operatori mobili virtuali.
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