Due progetti di restauro per l'imponente complesso settecentesco di Santena, la villa di campagna che ospita l'archivio, la biblioteca e anche la tomba di Cavour. Poi forse anche un progetto per Leri Cavour, nel vercellese, dove c'era la grande tenuta dell'aristocratica famiglia. Oltre a un convegno di studi in autunno a Napoli, la riedizioni di libri, una mostra.
Passato un po' in sordina nel 2010 il bicentenario della nascita, partono ora con rinnovato impulso le celebrazioni per i 150 anni dalla morte del grande statista piemontese, che dell'Italia unita fu anche il primo presidente del Consiglio. Si comincia alla Camera - nell'anniversario esatto della morte - con una conferenza affidata allo storico Piero Craveri, presidente del comitato nazionale per le celebrazioni, con l'introduzione del presidente della Camera Gianfranco Fini e la partecipazione di Giuliano Amato, che guida il Comitato dei garanti per i 150 anni dell'Unità. Poi anche il Senato, anticipa Craveri, martedì, lo ricorderà in Aula.
Intanto, lo statista piemontese sarà omaggiato in contemporanea anche nella sua terra, proprio a Santena, con un'intera giornata di celebrazioni organizzate dalla Fondazione Cavour, che si concluderanno in serata con una conferenza del vicedirettore della Stampa, Massimo Gramellini.
Varato solo all'inizio del 2011, il comitato nazionale per le celebrazioni - l'unico sopravvissuto ai tagli della manovra di Tremonti - ha cercato di recuperare il tempo perduto con una serie di iniziative, pur limitate dalla «dote», che le necessità economiche del governo hanno ridotto a 184 mila euro. In cantiere, previsto per ottobre a Napoli - racconta Craveri - c'è un convegno dedicato a «Garibaldi, Cavour e il crollo del regno di Napoli», ma anche la pubblicazione di uno studio firmato da Anna Maria Voci sui rapporti tra Cavour e la Germania, e, a breve, la ripubblicazione dei tre tomi dell'opera di Rosario Romeo, nonchè l'intenzione di aiutare l'avvio a Leri (frazione di Trino nel vercellese), del recupero della grande tenuta agricola dei Cavour.
Il ben più oneroso progetto per il restauro del complesso di Santena sarà finanziato invece dallo Stato grazie ad un accordo con il Comitato dei Garanti per le celebrazioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia, che ha scelto di investire su tre luoghi simbolo della memoria, il museo di Garibaldi a Caprera, la casa di Mazzini a Pisa e appunto il complesso di Santena per Cavour.
Arrivato quasi in fase esecutiva, il progetto per la grande villa - che i piemontesi chiamano castello - prevede il restauro dell'edificio, costruito tra il 1712 ed il 1720 su progetto dell'architetto Francesco Gallo al centro di un meraviglioso parco con centinaia di alberi secolari e anche un nuovo allestimento per la casa museo, che verrà arricchita di documenti, oggetti, testimonianze, alcune anche provenienti dal palazzo Cavour di Torino. E oltre a testimoniare la vita delle grandi famiglie dei ceti dirigenti del Piemonte sabaudo nel suo trasformarsi verso il Risorgimento, racconterà le varie fasi della vita del conte, dagli studi giovanili («era un genio, statista di carattere europeo, ammirato persino da Bismarck ma anche un uomo coltissimo, che non ha mai smesso di studiare», racconta l'ex ministro Nerio Nesi, oggi appassionato presidente della Fondazione Cavour) agli anni del Cavour brillante imprenditore agricolo (quand'era ancora all'Agricoltura, il ministro Galan ha lanciato un progetto per fare del barolo delle vigne di Cavour il vino simbolo dei 150 anni dell'Italia unita) fino al periodo della passione politica e dell'impegno civile, prima come parlamentare, poi ministro, quindi presidente del consiglio.
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