Certificati d’idoneità facili per gli immigrati in Inghilterra

LondraCertificati di conoscenza della lingua in vendita agli immigrati che se li possono permettere. Un'indagine effettuata dal Sunday Times ha rivelato l'esistenza di un vero e proprio mercato di certificazione della conoscenza dell'inglese che serve a chi entra nel Paese per ottenere il permesso di soggiorno. Circa un anno fa infatti il governo aveva stabilito che tutti coloro che volevano rimanere nel Regno Unito avrebbero dovuto dimostrare di sapere parlare correntemente l'inglese, requisito essenziale sia per trovare un lavoro che per una successiva integrazione nel tessuto nazionale.
A quanto pare però, in alcuni casi ottenere questi certificati è molto più semplice di quanto si creda: basta pagare. Il Sunday Times ha infatti scoperto che sia a Londra che a Birmingham esistono delle scuole di lingue che offrono un diploma di inglese e persino il certificato di cittadinanza a duecentocinquanta sterline ciascuno. Gli esami diventano così soltanto una formalità e sono fatti in modo da far promuovere chiunque, anche l'immigrato che di inglese conosce poco o nulla. Alcune scuole consegnano ai candidati i formulari con domande e risposte già scritte, altri suggeriscono le risposte orali da dare scrivendole nella lingua del candidato in modo che la risposta risulti esatta anche se l'esaminando non sa assolutamente che cosa sta dicendo.
Un componente della giuria della Uk Learning Academy di Birmingham ha spiegato al reporter, in incognito, che gli immigrati iscritti all'esame non devono seguire alcun corso o saper parlare l'inglese per passare il test. L'esaminatore chiede loro semplicemente il nome e cognome, la data di nascita e l'indirizzo di dove abitano. Una volta che ottiene queste risposte si limita a rispondere: «Tutto a posto allora. Avete passato l'esame». Ieri, subito dopo le rivelazioni del Times, la scuola ha dichiarato di aver licenziato l'esaminatore per «grave malacondotta». I direttori di un secondo college sono finiti sotto inchiesta e una terza scuola ha immediatamente rimosso la pubblicità dei suoi corsi dal sito web. La notizia ha scosso il mondo politico, in particolare l'opposizione. Chris Grayling, ministro degli Interni ombra, ha chiesto che tutti i certificati rilasciati vengano immediatamente sospesi per procedere a un controllo delle pratiche.
Lo scandalo dei certificati «facili» non è che l'ultima delle distorsioni di un sistema che in Gran Bretagna fa acqua da tutte le parti. Lo ha ammesso ormai perfino il ministro degli Interni Alan Johnson, dichiarando che in materia sono stati commessi dei grossi errori. «Sono stati ignorati i problemi derivanti dal sovrannumero di stranieri che hanno invaso il Paese - ha dichiarato il ministro soltanto una settimana fa - e non si è riusciti a cogliere l'inquietudine della gente per l'aumento della disoccupazione e il malfunzionamento dei servizi pubblici».
Sempre il Sunday Times aveva anche denunciato la politica troppo tollerante del governo in tema d'immigrazione.

Dato che l'ottanta per cento degli immigrati votano laburista sembra che, per accaparrarsi il maggior numero di voti, le autorità abbiano chiuso più di un occhio quando si è trattato di rilasciare visti e permessi di soggiorno, riducendo o addirittura eliminando del tutto i controlli previsti dalla procedura.

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