La chat follia: appuntamenti per morire insieme

È un ragazzo di 15, italiano il primo trapiantato di cuore in età pediatrica e il primo trapiantato al mondo con un cuore artificiale permanente. Si trova ricoverato all’ospedale Bambino Gesù di Roma dove, giovedì 30 settembre, è stata eseguita l’operazione, durata dieci ore, dal capo équipe, il dottor Antonio Amodeo, che ne segue ora il decorso ospedaliero. «Si è svegliato - ha raccontato Amodeo parlando del ragazzo operato di cui, per le norme sulla privacy, la direzione dell’ospedale ha rivelato soltanto l’età - e ha parlato con la mamma per telefono e le ha detto «non mi disturbare perché mi sto lavando i denti». Secondo il medico il ragazzo sta bene «anche se è ancora in prognosi riservata e ci resterà per una o due settimane ancora». Il medico ha poi parlato dei rischi di infezione o di rigetto che il corpo del ragazzo potrebbe avere nei riguardi del cuore artificiale. «Zero percentuale di infezione - ha detto il chirurgo - vogliamo dare un vita più simile a quella reale anche se il ragazzo deve essere sempre sotto controllo costantemente».
Per quanto riguarda la famiglia del bambino operato, Amodeo ha dichiarato: «Hanno accettato subito l’idea dell’intervento anche perché le aspettative di vita del ragazzo erano di qualche giorno, non hanno avuto problemi ad accettare il trapianto». In merito alle aspettative di vita del ragazzo dal cuore artificiale il medico è stato chiaro: «Sono di 20/25 anni». Il cuore artificiale utilizzato è lungo quattro centimetri ed è stato inserito nel ventricolo sinistro collegato con l’aorta ascendente. L’apparecchio, in pratica, è una pompa idraulica attivata elettricamente che è stata interamente collocata dentro il torace per ridurre i rischi di infezione. Inoltre l’alimentazione elettrica è realizzata attraverso uno spinotto collocato dietro l’orecchio sinistro del ragazzo al quale è collegata la batteria che il paziente porta alla cintura. Finora, hanno spiegato i medici del dipartimento di cardiologia pediatrica, diretto da Giacomo Postiglione, l’intervento era stato realizzato soltanto su adulti e la peculiarità della soluzione adottata sta nella ridotta invasività dell’apparecchio e delle modalità di alimentazione che ne abbattono i rischi di infezione. I medici hanno spiegato che il ragazzo era affetto da una malattia che ne impediva l’iscrizione nella lista di attesa di trapianto, da qui la scelta di una soluzione permanente. Il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, si è voluta complimentare con l’ospedale per il primo trapianto su un adolescente: «Per noi il Bambin Gesù è un’eccellenza di cui andiamo fieri: sapere che in quell’ospedale si è fatto il primo trapianto di un organo artificiale permanente a un ragazzo di 15 anni mi inorgoglisce».

L’impianto di un cuore meccanico come soluzione permanente apre nuove prospettive terapeutiche e speranze di vita per tutti quei pazienti con patologie cardiache per le quali fino ad oggi resta essenziale un trapianto e per quei pazienti non candidabili a ricevere un cuore da un donatore per problemi clinici.

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