Che paura fanno i grattacieli

Forse sarebbe ora che il problema del progetto «Porta Nuova» fosse un poco raffreddato, lasciando andare avanti i lavori in maniera pacata e senza più paventare sconvolgimenti terribili per la vita della popolazione. Se ci saranno alcune correzioni penso siano possibili e con assenza di traumi. La paura del «grattacielo» sembra aver contaminato numerosi personaggi della cultura milanese, dopo quarant'anni diventata improvvisamente capace di giudizi architettonici, di contestazioni urbanistiche e di una grande coscienza dell'abitare. Forse il lungo sonno edilizio della città aveva convinto queste persone che tutto fosse giusto così, che la città era bella e proiettata in avanti accontentandoci in cinquant'anni di due basse torri. Andiamo un poco indietro a rileggere quali furono i giudizi della popolazione e della «cultura» su quelle opere e vi troveremo nel fondo le stesse critiche o gli stessi consensi di oggi.

L'invito è per tutti, un bel viaggio nelle capitali europee e poi mettersi a considerare con maggior serietà e coscienza una realtà mondiale dalla quale fin'ora siamo stati tagliati fuori, e, se ci pensiamo bene, non se ne sa esattamente il perché.

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