Devo dire che mi reputo una persona fortunata: ogni mattina presto, molto presto, percorro via Moresco e via Bobbio per andare ad imboccare l'autostrada a Genova Est; per fortuna a quell'ora è ancora un po' buio ed è per questo che non mi ero ancora accorto di quanto accaduto alla scalinata Montaldo.
La mia rovina, invece, è quella di continuare ostinatamente a scorrere al bar le pagine di qualche quotidiano: mi riprometto sempre di non farlo, ma ogni tanto ci casco ancora. Sabato scorso è stata una di quelle occasioni: accanto al mio caffè e al mio krapfen con la crema c'era quel giornale e ancora una volta la curiosità mi ha spinto ad arrivare alle pagine dello sport. Lì, in un trafiletto corredato di foto, ho fatto la macabra scoperta: qualche tifoso genoano ha dato libero sfogo alla propria creatività andando a coprire un murales che fino a poco tempo fa era stato rovianto solo da urgenti lavori di manutenzione sulla scalinata stessa. Caro Massimiliano, io sinceramente non so se anche su Il Giornale è apparso un articolo che parlava di questo argomento: sinceramente spero e credo di no. Ci sono quotidiani che, invece, riescono a inserire un trafiletto e a darne risalto quasi con lode, corredandolo con foto su argomenti che a fatica troverebbero spazio su L'eco di Pentema...Si inneggiava al già iniziato derby dei tifosi, dalle stesse pagine che anni fa denigrarono le scritte sui muri fatte dai tifosi sampdoriani, salvo poi correggere il tiro sulle scritte fatte dai tifosi avversari defindole «graffiti artistici».
In tutta Genova esistono murales dell'una e dell'altra squadra: fino a poco tempo fa non si andavano a distruggere le opere dell'avversario, ma ci si limitava a farne una, possibilmente più bella, accanto. Tutto questo non esiste più, questi accordi, questi patti non scritti vengono ignobilmente calpestati e addirittura vengono «reclamizzati» dai uno dei giornali più importanti. Dovrei essere abituato ormai, ma ancora riesco a rimanere sbigottito di fronte al comportamento di una parte della stampa.
Che tristezza. Avrò un giorno la forza, la voglia e il tempo di collezionare e ordinare una serie inenarrabile di nefandezze giornalistiche? La forza e la voglia me le farò venire, il tempo lo ritaglierò fra casa e lavoro.
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