Chirac: a settembre via libera a Suez-Gdf

Davignon: se non si farà la fusione possiamo presentare altre soluzioni

da Milano

Il presidente francese Jacques Chirac ha auspicato che il piano di fusione tra i due gruppi energetici Gaz de France (Gdf) e Suez possa essere «approvato» in occasione di una sessione straordinaria del Parlamento a inizio settembre. Chirac ha inoltre confermato la fiducia al premier Dominique de Villepin e alla sua squadra di governo, mettendo così fine alle voci di possibili dimissioni del primo ministro. «Non vedo perché - ha detto Chirac - si debba cambiare un governo che ha compiuto perfettamente la sua missione». Tuttavia «se il prezzo da pagare per la fusione tra Suez e Gaz de France diventa troppo elevato, la fusione non si farà» ha avvertito l'ex commissario europeo Etienne Davignon. In caso di rinuncia al progetto di fusione, Davignon assicura però che le soluzioni di ricambio non mancano: «Presenteremo altre piste e siamo capaci di farlo. Non saremo un montone pronto a lasciarsi sgozzare se la fusione non si farà».
Intanto frenano i contatti tra il governo italiano e quello francese per trovare una soluzione per la vicenda Enel-Suez: «Non c'è una data fissata.

Noi non abbiamo problemi a fare un incontro anche domani mattina» ha affermato il ministro per lo Sviluppo economico, Pier Luigi Bersani, in merito al rinvio dell'incontro con Thierry Breton, ministro dell'Economia francese. Interpellato circa il motivo del rinvio, il ministro ha risposto: «Questo chiedetelo a loro».

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