Bologna a casa

Il Comitato "Bologna30" ha avanzato una nuova richiesta: "Intervenire con più decisione sul fronte della sicurezza stradale"

Bologna a casa
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Vi ricordate quando, l'anno scorso, fu introdotto a Bologna il limite dei 30 all'ora per le auto? Sul provvedimento si è scritto e polemizzato molto e a oggi - nessuno ha ancora capito se ciò ha diminuito gli incidenti ma aumentato il traffico (e l'inquinamento) o se ha diminuito il traffico (e l'inquinamento) ma ha aumentato gli incidenti.

Il dubbio è che sia aumentato tutto: incidenti, traffico e inquinamento.

E infatti ieri il Comitato «Bologna30», già promotore del rallentamento cittadino, dopo che nelle ultime settimane tre bolognesi sono finiti in codice rosso investiti sulle strisce o sulle ciclabili, ha avanzato una nuova richiesta: «Il Comune deve intervenire con più decisione sul fronte della sicurezza stradale».

Noi avremmo subito pensato di togliere quei limiti ridicoli e dannosi. Invece loro vogliono abbassarli ulteriormente. La nostra libertà finisce sempre dove cominciano le paure degli altri.

E così da «Bologna30» si passerà a «Bologna20», ma poi temiamo a «Bologna10». Dopodiché ci sarebbero ancora margini per un «Bologna5». Poi si andrà tutti a piedi. Però qualcuno inciamperà in un marciapiede o sarà investito da una bici. E a quel punto nascerà il Comitato «Stiamo tutti in casa».

Ma se poi uno scivola in cucina? Il problema è complesso.

Ieri, a Bologna, un ventottenne di origine marocchina ha ferito con un coltello tre passanti in piazza dell'Unità. Cosa facciamo? Aboliamo i coltelli, i passanti o i marocchini?

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