«A Roma ci sono 20 spazi espositivi gestiti dal Comune di Roma. Se, come prevede la manovra, riducessimo al 20% i fondi per lorganizzazione di mostre di questi luoghi sarebbe come chiuderli». È quanto afferma lassessore capitolino alla cultura Umberto Croppi, nel corso di un incontro organizzato da Federculture. E alla fine sottolinea: «Ho parlato con il sindaco Alemanno e sono stato autorizzato ad assumere questa posizione, che ho condiviso anche con la giunta». Croppi lancia una provocazione: «Se al Macro non si possono fare mostre possiamo sempre portarci un torneo di bridge, oppure portare le slot machines alla Pelanda». Secondo Croppi, come strutturata oggi la manovra finanziaria, provocherebbe «una paralisi totale di uno dei settori produttivi più importanti di Roma e una perdita di indotto per la città di decine di milioni allanno, senza contare il danno per loccupazione. Ne soffrirebbero particolarmente luoghi importanti come il Palazzo delle Esposizioni e le Scuderie del Quirinale, il Chiostro del Bramante e il Vittoriano, ma anche eventi come il Festival del Cinema colpito sia per quanto riguarda le mostre che per la comunicazione. Lazienda speciale Palaexpo, uno degli enti strutturali del Comune di Roma, continuerebbe a costarci 11-12 milioni ma non potrebbe più fare mostre, la cosa per cui è stata creata». Il paradosso, secondo lassessore, è che in questi 20 luoghi espositivi «il Comune continuerebbe a pagare sia le spese per la struttura che per il personale. Non si potrebbero organizzare più mostre della statura di quella di Caravaggio». Contro «la scure della manovra sulla cultura», Federculture convoca lunità di crisi e stima la perdita per il settore in circa 1,1 miliardi di euro in due anni. «A settembre - annuncia il presidente Roberto Grossi - tutti insieme faremo iniziative eclatanti contro questa manovra. Ma intanto vogliamo mettere in evidenza le sue ricadute devastanti». Il presidente di Federculture spiega che i tagli alla cultura saranno ben superiori ai 58 milioni lanno previsti dalla manovra correttiva biennale allesame della Camera.
A tali riduzioni di spesa occorre infatti aggiungere 110 milioni di euro di riduzione al Fus, 13 milioni di risparmio e taglio dei finanziamenti ad enti, fondazioni e comitati, e soprattutto il ridimensionamento dei trasferimenti a enti locali.«Chiuderemo i nostri musei»
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