Ciancimino jr, il Csm archivia lo scontro tra i pm di Palermo e Caltanissetta

Gli attriti tra le due procure ci sono stati ma sono stati completamente risolti. Chiuso il fascicolo aperto dopo l'arresto del figlio del sindaco boss in seguito alle polemiche tra i due uffici giudiziari siciliani

Tutto secondo copione. Il Csm ha disposto l'archiviazione del procedimento aperto sullo scontro tra le Procure di Palermo e di Caltanissetta in merito alla gestione di Massimo Ciancimino, figlio dell'ex sindaco boss di Palermo Vito. Lo ha deciso il plenum del Csm all'unanimità approvando la proposta della prima commissione di palazzo dei Marescialli che, completato il giro di audizioni, aveva deciso di chiudere il caso.
Nelle scorse settimane la prima commissione aveva ascoltato, tra gli altri, il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso e i procuratori di Palermo e Caltanissetta, Francesco Messineo e Sergio Lari. Secondo quanto emerso, pur ammettendo i contrasti che si erano verificati sulla gestione di Massimo Ciancimino, tutti i protagonisti hanno riconosciuto che gli attriti erano stati superati dopo l'intervento dello stesso procuratore antimafia Grasso, che il 28 aprile scorso aveva convocato una riunione per discutere della questione.
Il caso era esploso subito dopo l'arresto, lo scorso 22 aprile, di Massimo Ciancimino, per calunnia nei confronti dell'ex capo della Polizia Gianni De Gennaro. Già da prima c'era una certa divergenza di vedute tra i pm nisseni e quelli palermitani sull'attendibilità di Ciancimino jr. Ma dopo l'arresto il caso è esploso perché sulle bugie di Ciancimino stava già indagando la procura di Caltanissetta quando i pm di Palermo, a sorpresa, avevano disposto l'arresto dell'aspirante pentito per la calunnia a De Gennaro.

I pm nisseni si erano sentiti «scippati» dell'inchiesta che stavano conducendo, e avevano espresso il loro stupore, e anche il loro malcontento, anche in alcune interviste. Inevitabile l'apertura del fascicolo, che adesso comunque è stato chiuso.

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