«Bisogna prendere il toro per le corna e fare i conti con la realtà». Ha esordito così ieri il vice coordinatore di Forza Italia Fabrizio Cicchitto, ravvivando la polemica che ha investito il metodo di gestione della capitale. I toni usati dal membro dellopposizione sono però meno duri di quelli di giovedì scorso quando, durante un seminario organizzato dal proprio partito, aveva asserito che la città eterna faceva schifo. «Roma è bellissima ma male amministrata - ha detto questa volta lesponente azzurro - ad esempio quando piove i tombini singolfano e mezza città si allaga». Sotto accusa anche il traffico, giudicato «al limite del collasso», e il degrado in cui versano le strade dove «spuntano mucchi dimmondizia a ogni angolo». Un altro tema scottante è quello della sicurezza: «Le cronache cittadine riferiscono di episodi di delinquenza sia in periferia che al centro. Per non parlare di quello che succede alla stazione Termini». Dalle sue parole esce fuori un quadro desolante secondo il quale la gestione Veltroni rappresenterebbe un vero e proprio fallimento sul piano della manutenzione. Eppure la maggioranza dei giornali non ne parla. Anzi. «Il sindaco - si è lamentato Cicchitto - riscuote un successo straordinario al livello mediatico». Al fianco del vice coordinatore di Fi si è schierato Stefano De Lillo, sottolineando la differenza tra la Roma virtuale - ovvero quella che a suo parere viene descritta da buona parte della stampa - e la Roma reale. «Il mio collega fa bene a protestare - ha tuonato il consigliere regionale di Fi - sulla capitale serve al più presto unoperazione verità. Questa non è una metropoli a misura duomo. Né tantomeno è adatta a bambini, anziani, diversamente abili e immigrati». De Lillo se lè presa con linsicurezza sociale, ha puntato lindice contro la lentezza della burocrazia e, non pago, ha chiamato in causa pure i problemi legati alla circolazione. Tutti aspetti che contribuiscono a compromettere il grado di vivibilità della capitale. «Per questo sono sempre di più i cittadini che stanno dalla nostra parte e che chiedono a gran voce che la loro città torni a splendere come una volta».
Di fronte alla gravità di queste accuse è apparsa inevitabile la risposta piccata della maggioranza, giunta per bocca del coordinatore romano della Margherita Roberto Giacchetti: «Roma ha dovuto attendere cinque anni e il ritorno del centrosinistra a Palazzo Chigi per vedere riconosciuti i propri diritti. Ringrazio il premier Romano Prodi per aver mantenuto la promessa fatta al sindaco Walter Veltroni ai tempi della campagna elettorale. Finalmente il Campidoglio disporrà dellautonomia necessaria e dei poteri speciali per svolgere le proprie funzioni. Richiesta che il precedente esecutivo, condizionato dalla Lega Nord, aveva respinto per aridi calcoli di opportunismo politico. Non poteva esserci risposta migliore per lon.
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