Ciclista si perde in Alaska: salvo dopo quattro notti a -20°

L'incredibile vicenda di un australiano 53enne che partecipava a una gara di durata. Caduto in un fiume, ha resistito miracolosamente fino all'arrivo dei soccorsi

Australiano, 53 anni, partecipava ad una gara di trial ciclistico in Alaska. Ha resistito per quattro notti nel gelo del deserto del grande Nord, dopo essersi perso ed essere caduto in un torrente.
Yair Kellner, questo il nome del ciclista, si è salvato costruendo un riparo con la neve. Il ciclista, che con sé aveva solo un sacco a pelo, è stato tratto in salvo dai soccorritori dopo essere stato avvistato da un velivolo.
«Non mi sono mai davvero abbattuto, sapevo che quello che stavo facendo era il massimo che potessi fare per salvarmi», ha detto Kellner al 'Daily News' di Anchorage. Il ciclista era stato avvistato l'ultima volta da un altro concorrente della gara ciclistica di 350 miglia dell'Iditarod Trail Invitational al check point del lago Finger. «Era spaventoso il fatto che io non avessi paura - ha aggiunto Kellner - non ho avuto tempo per avere paura, l'adrenalina si era impossessata di me».
Esperto di alpinismo, l'australiano sapeva di trovarsi in serio pericolo di ipotermia: il servizio metereologico ha stimato la temperatura della zona tra i quattro ed i 20 gradi sotto lo zero, con raffiche di vento ad oltre 30 miglia orarie.

Dopo giorni di ricerche i soccorritori hanno avvistato la zona dove Kellner si era riparato, inviando al ciclista australiano un messaggio sul retro di una carta di volo, "zavorrata" con un pacco di batterie: «Stai tranquillo, stiamo venendo a prenderti». Trasportato ad Anchorage in buone condizioni, Kellner ha definito i suoi soccorritori «fantastici»: «Hanno fatto esattamente quello che in Australia avrebbero fatto se qualcuno si fosse trovato in difficoltà».

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