Cile, i minatori si spostano in un nuovo rifugio per sfuggire all'umidità e al caldo

Rimandato l'inizio delle operazioni di recupero: manca un macchinario

I 33 minatori intrappolati dal 5 agosto scorso a 700 metri di profondità in una galleria della miniera di San Josè, nel Nord del Cile, si spostano. Il caldo e la forte umidità nella zona della galleria dove si trovano ora ha convinto gli esperti, dopo aver verificato che non ci sono problemi di sicurezza, a chiedere ai minatori di spostare il loro alloggiamento a un livello meno profondo, circa 25 metri più in alto del rifugio predisposto per le emergenze. Gli uomini, a causa della forte umidità, hanno infatti sviluppato funghi e infezioni della pelle.
Inoltre è stato rimandato l'inizio della perforazione del tunnel con la gigantesca macchina perforatrice «Strata 950» che dovrà bucare la terra per giungere quanto prima al punto in cui gli uomini sono di fatto sepolti vivi ormai da quasi un mese. Un pezzo del macchinario proveniente dalla Germania non è ancora arrivato.
Domenica ai minatori è giunta la notizia che dovranno spostare tra le 3.000 e le 4.000 tonnellate di roccia, quella che cadrà in basso durante gli scavi nel tunnel, facendo turni che copriranno le 24 ore, e che dovranno essere portate in una zona specifica indicata dagli ingegneri.
Ma per gli uomini intrappolati sotto terra ci sono stati anche momenti emozionanti e commoventi: hanno potuto infatti parlare due minuti ciascuno con i loro familiari grazie alla linea telefonica installata lungo una delle sonde. Dopo 24 giorni le famiglie, che vivono dall'inizio della tragedia nell'accampamento Esperanza, hanno potuto risentire la voce dei loro cari: sono provati ma stanno bene, hanno detto.
Al fine di migliorare le comunicazioni e l'invio di materiale ai minatori si comincia a scavare un'apertura più grande di quelle utilizzate per le sonde, al fine di poter mandare loro macchinari più grandi.
Andrè Sougarnet, l'ingegnere a capo delle operazioni di soccorso, ha detto di non essere in grado di sapere quanto ci vorrà per tutta l'operazione, molto dipende dal tipo di roccia che incontrerà la macchina durante lo scavo del tunnel.
Il ministro per le Miniere Laurence Golborne, che ha confermato che i lavori di soccorso dureranno dai tre ai quattro mesi, ha però anche assicurato che gli esperti continuano a studiare piani alternativi per riportare gli uomini in superficie più velocemente.
Il ministro della Salute Jaime Manalich ha dichiarato che oltre ai vaccini già inviati, tra domani e mercoledì i minatori saranno vaccinati contro lo pneumococco e l'influenza.
«Stiamo cercando di mantenerli in un buono stato di salute e di rafforzare il loro sistema immunitario, così che possano resistere meglio alle infezioni che potrebbero presentarsi in una situazione tanto estrema», ha detto il ministro.


Intanto i sindacati dei minatori dell'impresa mineraria San Esteban, proprietaria della miniera di San Josè, hanno chiesto al governo di assumersi la responsabilità dei salari di tutti i lavoratori della miniera che, affermano, «certamente dopo questo drammatico incidente sarà chiusa».

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