Cinema: Tarantino porta i suoi "Basterds" in Israele

"I tabù? Per me i tabù sono concepiti per essere spezzati, o per essere messi da parte". Così il regista difende la propria libertà artistica nella imminenza della premiere in un cinema di Tel Aviv del suo Inglourious Basterds, un film dove si ha anche la ventura di imbattersi in soldati ebrei-americani simili ad indiani Apache che collezionano scalpi di soldati tedeschi

Cinema: Tarantino porta 
i suoi "Basterds" in Israele

«I tabù? Per me i tabù sono concepiti per essere spezzati, o per essere messi da parte». Così il regista Quentin Tarantino difende la propria libertà artistica nella imminenza della premiere in un cinema di Tel Aviv del suo Inglourious Basterds, «un film di avventura» che ha per sfondo la seconda Guerra Mondiale. Un film dove si ha anche la ventura di imbattersi in soldati ebrei-americani simili ad indiani Apache che collezionano scalpi di soldati tedeschi. Un'opera che dunque potrebbe risultare indigesta ad un pubblico israeliano. Ieri Tarantino si è recato nel Museo dell'Olocausto Yad va-Shem, a Gerusalemme. Ma il suo, precisa alla stampa israeliana, non è affatto un film sulla Shoah. «È un film su un pugno di soldati incaricati di compiere una missione». La loro inenarrabile crudeltà diventerà un incubo per i nazisti, fino a turbare lo stesso Adolf Hitler, destinato peraltro ad essere sopraffatto dall'insolito commando assieme con tutti i gerarchi del Terzo Reich. Al suo ingresso in un grande albergo di Tel Aviv, Tarantino (che era accompagnato dall'attore austriaco Christoph Waltz, protagonista del film) è stato accolto da una ovazione. Inglourious Basterds sono 150 minuti mozzafiato, a tratti anche divertenti. Ma - gli è stato chiesto - qual è la morale della sua opera? «Io non sono un moralista» ha replicato il regista allargando le braccia. «Non giudico i miei personaggi. Una volta creati lascio che vadano per la loro strada. Mi limito ad amarli». «Certo volevo illustrare l'elemento della vendetta ebraica. Ma ho cercato anche di complicare le cose, di non presentare una situazione in bianco e nero». In una scena drammatica, un soldato tedesco catturato dal commando mostrerà onore e patriottismo, per essere poi percosso a morte da un militare ebreo-americano. È proprio uno dei momenti che fanno inorridire Meir Schnitzer, critico cinematografico del quotidiano Maariv. «Tarantino ci mostra nazisti come persone colte, ed ebrei barbari che spaccano teste. Lo trovo inaccettabile» esclama. «Questo è un revisionismo degno di David Irving», lo scrittore britannico condannato anni fa in Austria. Dopo la presentazione a Cannes di Inglourious Basterds Schnitzer pubblicò su Maariv una recensione di fuoco. «Ma fra i miei colleghi israeliani, queste opinioni sembrano isolate», afferma. Per Tarantino la tappa in Israele era importante. Da tempo voleva visitare questo Stato, ed inoltre è curioso di verificare da vicino la reazione del pubblico. Stasera seguirà le reazioni degli spettatori, prenderà nota su un taccuino dei momenti di ilarità e dei livelli di tensione.

Al suo fianco avrà Waltz, il "nazista cacciatore di ebrei" protagonista centrale del film. Il consiglio di Waltz al pubblico di Tel Aviv: «Lasciate a casa le idee preconcette, prendete il film per quello che è: una narrativa».

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