"Ora gli squali hanno una cattiva reputazione". E James Cameron se al prende con Spielberg per gli squali

Duro attacco del regista di "Titanic" al collega per il film Lo Squalo, reo di aver demonizzato e portato ad una caccia spietata nei confronti di questi animali millenari

"Ora gli squali hanno una cattiva reputazione". E James Cameron se al prende con Spielberg per gli squali
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Scontro stellare ad Hollywood tra due dei più grandi registi americani, James Cameron e Steven Spielberg, il motivo è una causa animalista. Secondo il regista di film indimenticabili come Terminator, Titanic e Avatar, il collega dello Squalo: "Ha fatto regredire la causa degli squali. In quanto cosiddetti predatori apicali, gli animali sono una parte importante della catena alimentare e questo viene riconosciuto poco dal pubblico. Gli squali hanno una cattiva reputazione".

L'intervista

La notizia è uscita dopo l'intervista che Cameron ha rilasciato al "The Guardian", visto che oltre a dirigire film epici è anche un abile sommozzatore e un convinto sostenitore della protezione degli oceani e dei suoi abitanti: "Gli squali esistono da circa 300 milioni di anni.. Sono stati una delle prime forme di vita vertebrate superiori a comparire sul pianeta e sono incredibilmente adattati al loro ambiente. Non ci sono animali buoni e cattivi, ma solo una consapevolezza: gli oceani sono spietati" ha poi continuato Cameron.

Il regista non è comunque l'unico ad aver parlato della modalità con cui gli squali sono stati rappresentati nel film di Spielberg; anche negli ultimi anni la pellicola è stata accusata di aver rappresentato nel modo sbagliato questi animali, demonizzandoli eccessivamente e favorendone la caccia. Dall’inizio degli anni Settanta, la popolazione mondiale di squali e razze è diminuita del 71% a causa della pesca eccessiva e il regista statunitense, secondo molti, avrebbe contribuito a tutto questo.

Il pensiero di Spielberg

C'è da dire che anche Spielberg nel corso degli anni ha maturato una visione diversa del film del 1975. In una intervista rilasciata alla Bbc aveva dichiarato: "Mi dispiace davvero e fino ad oggi rimpiango la decimazione della popolazione di squali a causa del libro e del film.

Me ne pento molto... Questa è una delle cose che ancora temo. Non di essere mangiato da uno squalo, ma che gli squali siano in qualche modo arrabbiati con me per la frenesia dei folli pescatori sportivi avvenuta dopo il 1975”.

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