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L'uomo che vide l'infinito, la storia vera del matematico che ha ispirato il film

Srinivasa Ramanujan è stato un matematico dalla vita breve ma piena di successi matematici, che ha ispirato il film L'uomo che vide l'infinito

L'uomo che vide l'infinito, la storia vera del matematico che ha ispirato il film

Uscito nel 2016, L'uomo che vide l'infinito è il film scritto e diretto da Matt Brown che va in onda questa sera alle 21.00 su Iris. Si tratta di una pellicola ispirata a fatti realmente accaduti e soprattutto incentrati sulla vita e le opere del matematico indiano Srinivasa Ramanujan.

L'uomo che vide l'infinito, la trama

Srinivasa Ramanujan (Dev Patel) è un giovane contabile che vive in una colonia inglese all'inizio del secolo scorso. In un lasso di tempo alquanto breve le sue capacità di calcolo attirano l'attenzione dei suoi superiori che gli consigliano di mandare alcuni dei suoi studi e delle sue teorie a Cambridge, per sottoporli all'attenzione di studiosi che possano comprendere la portata del suo talento. È così che il professor G.H. Hardy (Jeremy Irons) si imbatte nel talento di Srinivasa Ramanujan e lo invita in Inghilterra per lavorare insieme al Trinity College. Per lo studioso indiano si tratta di una di quelle occasioni che capitano solo una volta nella vita e sebbene sia triste all'idea di lasciare i suoi affetti e le sue radici, il giovane indiano parte in direzione di Cambridge. Al suo arrivo, però, ad attenderlo c'è uno choc culturale che lo fa sentire estraneo alla sua contemporaneità, mentre all'orizzonte si profila il primo conflitto mondiale. Nonostante tutto questo, però, la mente di Srinivasa Ramanujan, influenzata da quella di Hardy, porterà a una vera e propria rivoluzione nell'ambito matematico.

Chi era davvero Srinivasa Ramanujan?

Non è certo un mistero che Hollywood abbia sempre subito un certo fascino dalle menti matematiche in grado di cambiare il mondo. Lo dimostrano, ad esempio, pellicole come La Teoria del Tutto con Eddie Redmayne nei panni di Stephen Hawking, o The Imitation Game, con Benedict Cumberbatch che prestava il volto al matematico Alan Turing. Non sorprende, dunque, che si sia deciso di portare sul grande schermo anche la storia del genio indiano Srinivasa Ramanujan. Un talento che era già stato chiamato "in causa" da Hollywood nel 1997, all'interno del film Will Hunting - Genio ribelle, quando il personaggio di Stellan Skarsgård fa un paragone tra il protagonista interpretato da Matt Damon e lo studioso indiano, sottolineando il talento di una mente geniale cresciuta in modo autodidatta. A far accendere i riflettori della settima arte su questo matematico indiano sono stati due motivi principali: il primo, naturalmente, è il genio che ha portato l'uomo a sviluppare e provare diversi teoremi matematici che hanno avuto un'influenza anche sui matematici a lui posteriori, influenzandone lo studio. Ma anche, e soprattutto, la vita breve e costellata di malattie.

Come spesso accade, le storie vere che Hollywood ama raccontare e regalare al proprio pubblico sono quelle paragonabili alla proverbiale candela che brucia e si consuma troppo velocemente. Srinivasa Ramanujan è un personaggio storico che ha avuto un peso indiscutibile, ma allo stesso tempo la sua vita si è fermata molto prima che l'uomo avesse dato alla comunità scientifica tutto quello che il suo talento avrebbe potuto assicurare, spegnendosi all'età di appena trentatré anni. Nato, come ricostruisce Wired, nel 1887 a Erode, in India, Srinivasa Ramanujan combatté per molto tempo contro la povertà della sua famiglia, ma soprattutto fu costretto sin dalla tenera età a fare i conti con una condizione fisica che mostrava i segni di un lento ma continuo deterioramento. Proprio le sue condizioni di salute gli impedirono di entrare all'università di Mandras, in India, perché non era riuscito a superare tutti gli esami necessari: ma niente di tutto questo lo fermò né lo tenne lontano dallo studio, l'analisi e la sperimentazione matematica che lo portò poi a stringere una relazione professionale molto proficua con Godfrey Harold Hardy.

Il clima di Londra, lo scoppio della Prima Guerra Mondiale così come una dieta vegetariana rispettata in onore della sua casta d'appartenenza in India, portarono il matematico ad avere numerosissime ricadute in ambito di salute, che comportavano un rallentamento anche nelle sue pubblicazioni. Nonostante questi stop dettati dalla malattia Srinivasa Ramanujan fu uno studioso entusiasta e provvisto di un genio che lo portò ad essere eletto Fellow della Cambridge Philosophical Society e, soprattutto, Fellow della Royal Society di Londra nel maggio del 1918, mentre era alle prese con una terribile tubercolosi. L'uomo non riuscì, tuttavia, a godere a lungo dei suoi successi: all'inizio del 1919 decise di tornare in India, dove le sue condizioni precipitarono irreparabilmente.

Un'infezione al fegato ne sancì la morte, il 26 aprile 1920, nella città di Kumbakonam.

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