Cultura e Spettacoli

La storia del matematico che "riscrisse" la Seconda guerra mondiale

The imitation game è il film con Benedict Cumberbatch che ripercorre la vita di Alan Turing, il padre dell'informatica che aiutò la Gran Bretagna a vincere la Seconda guerra mondiale

The imitation game: la storia del matematico che "riscrisse" la Seconda guerra mondiale

The imitation game è il film che andrà in onda questa sera alle 21.15 su Nove. Si tratta di un film incentrato sulla figura di Alan Turing, noto matematico considerato il vero padre dell'informatica, che fu in grado di decodificare messaggi criptati tedeschi aiutando così la Gran Bretagna a vincere la Seconda guerra mondiale.

The imitation game, la trama

Alan Turing (Benedict Cumberbatch) è un matemicato che viene scelto dal governo inglese per essere messo a capo di una squadra con il compito di decifrare i messaggi nazisti durante la guerra. Tuttavia decodificare i messaggi della macchina Enigma è tutt'altro che facile, dal momento che i tedeschi cambiano codice ogni ventiquattro ore, rendendo così impossibile creare un sistema di decodifica efficace e affidabile. Sebbene Alan Turing non riesca ad avere risultati, il sostegno del capo dei servizi segreti, Stewart Menzies (Mark Strong) gli permette di tentare un nuovo approccio. Turing decide allora di costruire un macchinario che sia in grado di decodificare i messaggi criptati man mano che arrivano.

Per scegliere i componenti della nuova squadra dedita a questo nuovo lavoro, Alan decide di pubblicare un cruciverba difficilissimo e di chiamare "a colloquio" solo coloro che riusciranno a risolverlo entro dieci minuti. Ed è così che nella squadra entra Joan Clarke (Keira Knightley) che non solo risulta essere un'ottima analista, ma sarà anche una preziosa amica per Alan Turing, costretto - vista l'epoca - a nascondere la sua vera natura.

La vera storia di Alan Turing: dal successo al suicidio

Il film diretto da Morten Tyldum e uscito in sala nel 2014 è tratto dal libro Alan Turing, Storia di un Enigma, scritto nel 1983 da Andrew Hodges ed edito in Italia da Bollati Boringhieri. Come si legge in questa biografia, Alan Turing nacque a Londra nel 1912 e fu un uomo fondamentale perché "spiegò la natura e i limiti teorici delle macchine logiche prima che fosse costruito un solo compututer."

Come racconta Britannica, Alan Turing venne educato in scuole private di alto livello, che avevano il compito di limare e indirizzare una mente che sin dalla più tenera età aveva mostrato capacità fuori dal comune. Nel 1931 riuscì a entrare nella facoltà di matematica dell'Università di Cambridge, dove si laureò prima di entrare, con una borsa di ricerca, al King's College per continuare la sua ricerca sulle teorie delle probabilità. Durante il dottorato all'Università di Princeton, Turing lavorò con uno dei più grandi matematici dell'epoca, Alonzo Church. In questo periodo inventò quella che viene chiamata la Turing Machine, un computer astratto che sintetizzava i principi logici fondamentali di un computer digitale.

La vera rivoluzione nella vita di Alan Turing avvenne però nel 1938 quando si unì alla Government Code and Cypher School al King's College, prima di spostarsi nel quartier generale di Bletchley Park allo scoppio della seconda guerra mondiale. Qui Alan Turing creò la Bomba, la macchina che, nel 1942, era riuscita a decodificare più di 84.000 messaggi cifrati tedeschi al mese, con una media di due messaggi ogni minuto. Il lavoro di intelligenza informatica svolto durante la guerra portò Alan Turing a ricevere il titolo di Ufficiale del Most Excellent Order of the British Empire (OBE).

Tuttavia tutti i successi accademici e militari ottenuti durante il suo servizio non furono sufficienti ad evitare che la vita di Alan Turing cadesse in un gorgo nero che finì per distruggerla. Nel marzo del 1952, infatti, venne arrestato per indecenza. All'epoca, infatti, l'omosessualità era ancora considerata un crimine in Gran Bretagna ma, come si legge nella biografia di Hodges: "Alan Turing non era certo il tipo che si curasse dell'opinione della società [...] Alan non voleva essere né rispettato né semplicemente accettato come persona diversa da quel che era in realtà. Così accadeva che già al terzo o al quarto incontro con un collega che si fosse dimostrato generalmente cordiale, Alan era portato a venir fuori con un'osservazione o una frase rivelatrice, per esempio un commento sull'aspetto di qualche ragazzo. Se si voleva la sua amicizia, era essenziale che lo si accettasse come omosessuale, e questa era una delle condizioni che lo stesso Alan imponeva in modo assolutamente intransigente."

Il matematico venne così condannato a seguire una terapia ormonale per dodici mesi. A questo si aggiungeva che, con una sentenza penale a carico, egli non potesse più lavorare per il centro di decodifica del governo britannico, il cosiddetto Government Communications Headquarters (GCHQ). La cura ormonale così come la rinuncia a una carriera che sembrava lanciatissima ebbero molti effetti sulla mente di Alan Turing: per questo, quando il suo corpo venne ritrovato il 7 giugno 1954 tutti pensarono che si trattasse di suicidio per avvelenamento da cianuro. In casa del matematico venne rinvenuto un "recipiente contentente cianuro di potassio e anche un barattolo di marmellata pieno di una soluzione di sali di cianuro. Accanto al letto c'era una mela più volte morsicata. La mela non venne analizata e quindi non fu possibile stabilire con chiarezza che (come parrebbe evidente) la mela era stata intinta nel cianuro".

Come si legge sempre su Britannica la morte di Turing rimase comunque un mistero: poteva essersi trattato di un incidente durante un esperimento o poteva essere "giustificata" anche come risultato della cura ormonale che era stato costretto a fare per volere del governo per "curare" la sua omosessualità. Una cura che, nel 21° secolo, è stata marchiata di infamia tanto che nel 2009 il primo ministro Gordon Brown si scusò pubblicamente per il trattamento riservato a Turing.

Quattro anni dopo la Regina Elisabetta II diede al matematico protagonista di The imitation game il Perdono Reale postumo.

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