Cinque turni a Cassano: la Samp accetta

Cinque giornate per «espressioni ingiuriose», «insulti reiterati», «maglia gettata sprezzantemente all’indirizzo del direttore di gara», «omissione di uscita dal campo» e «frasi intimidatorie plateali». Queste le motivazioni del provvedimento preso nei confronti di Antonio Cassano dal giudice sportivo Giampaolo Tosel, che gli ha comminato anche un’ammonizione con diffida e un’ammenda di 15mila euro per la reazione scomposta di domenica contro l’arbitro Pierpaoli. La Sampdoria ha annunciato che non farà ricorso: «La squalifica non è sproporzionata - il commento dell’ad Giuseppe Marotta -. Ora dovremo lavorare sull’aspetto comportamentale del ragazzo».

La squalifica di Cassano rientra nel novero delle maxi-punizioni nella storia del calcio, dagli 11 mesi per il palermitano Aredio Gimona (spezzò una gamba a Pesaola nel ’49/50) ai due mesi per Marco Materazzi, che colpì con un pugno il senese Cirillo nel 2004. Fino alle 9 giornate inferte a Boninsegna nel ’67/68 per aver insultato e spintonato un arbitro: «Cinque turni a Cassano mi sembrano pochi - ha commentato -. Con me, per molto meno, furono ben più severi».

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