da Melbourne
La carriera di Marcos Baghdatis, semifinalista a sensazione agli Australian Open, corre già un serio pericolo. Il 20enne cipriota, infatti, potrebbe dover lasciare l'attività per concedersi all'inflessibile servizio militare del suo Paese. Le vittorie contro Andy Roddick e Ivan Ljubicic ne hanno fatto una specie di eroe nazionale, ma, al tempo stesso, lo hanno messo al centro dell'attenzione pubblica. E qualcuno si è ricordato che Baghdatis non ha ancora espletato i 26 mesi di leva obbligatoria. Nell'isola di Cipro, infatti, divisa da trent'anni in una metà turca e un'altra metà greca, il servizio militare viene preso molto sul serio ed è obbligatorio per tutti i giovani che abbiano compiuto i 18 anni. La famiglia di Baghdatis ha però rivelato ad un giornale locale di essere in trattativa con il Governo per cercare di far risparmiare la leva del figlio o, male che vada, rimandare il discorso fino ai 35 anni. La situazione è resa ancor più complicata dal fatto che Baghdatis ha lasciato Cipro sei anni fa per trasferirsi a Parigi. «Stiamo pregando l'esercito affinché non richiamino nostro figlio», ha detto il papà del tennista, Christos.
Baghdatis, che affronterà Nalbandian, è stato raggiunto in semifinale da Federer (6-4, 3-6, 7-6, 7-6 su Davidenko) e da Kiefer(6-3, 0-6, 6-4, 6-7, 8-6 a Grosjean).
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