Civitavecchia I lavoratori della centrale cacciano Greenpeace

Questa volta gli attivisti di Greenpeace hanno perso. Sonoramente sconfitti da quelle stesse persone che spesso applaudono le loro perfomances in difesa dell’ambiente. È successo infatti che a Torrevaldaliga, in quel di Civitavecchia, decine di operai della centrale Enel a carbone abbiano manifestato duramente contro l’occupazione avvenuta alle prime luci dell’alba da parte di sei attivisti dell’organizzazione pacifista. Gli uomini di Greenpeace si erano issati su uno dei carbonili della nuova centrale e avessero scritto sulla superficie del medesimo un altro messaggio contro i risultati del G8. Pronta e dura la risposta dei lavoratori. Sulla gru dell’impianto sono ben presto apparsi striscioni con moniti espliciti di condanna: “Go Home!”, “Bugiardi”, “Sì al lavoro, no al blocco del cantiere”, “100% carbone pulito”. Quello che gli uomini di Greenpeace non potevano prevedere era che gli operai della centrale fossero così bene informati sul proprio lavoro e sulla produzione della centrale stessa. I lavoratori infatti accusano Greenpeace di non dire la verità sulla centrale di Civitavecchia dove “la conversione a carbone pulito abbatterà le emissioni dell’88% e avrà valori di emissioni di C02 ridotti del 18% rispetto al vecchio impianto”. Gli attivisti sono stati fermati dalla polizia e denunciati per violazione di domicilio e danneggiamenti.
La giornata è vissuta anche nell’attesa della decisione del gip sulla convalida o meno del fermo delle otto persone rinchiuse a Regina Coeli dopo gli incidenti di martedì a Roma. Il giudice Barbara Callari li ha interrogati ieri ma si è riservata di pronunciarsi entro questa mattina. In mattinata, sette uomini e tre donne, tutti dai 20 e i 25 anni, erano stati fermati a Villa Borghese in quanto trovati in possesso di volantini e materiale di matrice anarcoide. Dopo essere stati portati negli uffici della Digos per gli accertamenti sono stati identificati e rilasciati.

Non sono mancati poi i soliti blitz con lanci di vernice stavolta verso gli uffici della Adecco e di una filiale Unicredit; distribuiti poi alcuni volantini contro i giornalisti dai manifestanti che hanno presidiato il Cie (Centro di identificazione ed espulsione) di Ponte Galeria che li accusano di fare disinformazione; infine, una simbolica spaghettata messa in scena a piazza San Giovanni a Roma dalle ong Oxfam e Ucodep con tutti i grandi della Terra rappresentati da maschere e costumi.

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