Emanuela Fontana
da Roma
Se 14 presidenti di Regione del centrosinistra hanno avviato una battaglia contro i centri di permanenza per immigrati, il segretario dei Ds Piero Fassino ha lanciato una crociata opposta: per la non-chiusura dei Cpt.
Centrosinistra contro sinistra in questa stagione di terrorismo e di dibattiti sullimmigrazione. Nichi Vendola dalla Puglia propone la sfida «mare aperto», per una distruzione totale dei Cpt e della loro idea pensando a una nuova concezione di accoglienza. Fassino, utilizzando quasi le parole del sottosegretario allInterno Alfredo Mantovano, ha contestato anche ieri, come il giorno prima, questa soluzione, abbracciata anche da Fausto Bertinotti: «Sarebbe errata per lItalia la chiusura dei Cpt - ha commentato il segretario della Quercia a proposito della decisione della Francia di sospendere il trattato di Schengen sulla libera circolazione -. I Cpt sono una delle condizioni per far parte della libera circolazione di Schengen. Chiudendoli commetteremmo un errore dannoso per noi e per lEuropa». Le parole sono quasi le stesse di Mantovano in una recente intervista al Giornale: «Se i presidenti di Regione del centrosinistra vogliono contestare il sistema e dire che lItalia deve andare fuori dalla Ue ce lo dicano con chiarezza». Bertinotti laveva già rintuzzato: «La posizione di Fassino non è quella dellUnione». Ma il segretario diessino non si scoraggia: «La questione - valuta - va affrontata con saggezza ed equilibrio. Siamo tutti daccordo sul fatto che nei Cpt ci sono condizioni al di sotto degli standard di civiltà, ma lalternativa non è chiuderli, ma trasformarli per renderli più civili ed efficaci come struttura di contrasto allimmigrazione clandestina».
La linea di Fassino è insomma quella dellex ministro dellInterno Giorgio Napolitano, che con Livia Turco aveva scritto la legge istitutiva dei centri proprio quando la creazione dei Cpt era uno strumento indispensabile per entrare nel trattato di Schengen. In Parlamento votò sì anche Rifondazione (con Bertinotti e Vendola), ma il leader del Prc ha precisato che dopo poco il gruppo «fece autocritica».
Il centrosinistra è ora quindi diviso: da una parte Vendola, Bertinotti, 14 presidenti di Regione (anche se allincontro di Bari sono arrivati in tre), alcune associazioni di sinistra, come Magistratura Democratica; dallaltro lato Fassino, i Ds e la Margherita. Nonostante il mancato appoggio dei partiti nazionali, il presidente della Calabria, Agazio Loiero (Margherita), continua a sostenere Vendola: «Non cambio idea, bisogna pensare a un nuovo tipo di accoglienza».
Proprio da un ex ds ora passato a Rifondazione, Pietro Folena, arrivano le critiche più aspre per Fassino: «Quanto sostiene il segretario dei Ds è stupefacente», commenta il fuoriuscito dal Correntone. Folena ricorda: «A chiedere labolizione dei centri di permanenza temporanea non sono alcuni scalmanati, o qualche estremista di sinistra, ma 14 presidenti di Regione del centrosinistra su 14. Mi chiedo come sia possibile che lopinione di questi governatori, molti dei quali peraltro diessini, non conti nulla per Fassino. I Cpt non sono solo inumani e degradanti: sono un vero buco nero nel diritto, in quanto prevedono una forma di reclusione per un illecito amministrativo». Secondo Folena i Cpt sono «come lUrss: non riformabili». È «fuori luogo tutta questa attenzione verso limmigrazione clandestina». I diritti civili, conclude, «non si possono calpestare per paura».
La contraddizione interna al centrosinistra sui Cpt è ormai oggetto di dibattito alla Camera. La vicepresidente dei deputati di Forza Italia, Isabella Bertolini, sottolinea che con luscita di Fassino i governatori di centrosinistra «sono stati clamorosamente smentiti». LUnione è risultata unita ieri solo in uninterrogazione per chiedere al governo perché non è stata consentita allArci una visita nel Cpt di Lampedusa.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.