LondraTroppo estreme, troppo catastrofiche, decisamente esagerate, prive di fondamento scientifico. Non sono adatte alla sensibilità del pubblico britannico le nuove pubblicità sul clima pensate dal governo per la difesa ambientale. A sostenerlo è l'Asa, l'organismo di controllo per la pubblicità che ha deciso di bandire due avvisi pubblicitari commissionati dal ministro per l'Ambiente Ed Miliband che erano apparsi sui quotidiani nazionali. Il motivo della bocciatura sarebbe l'eccessivo allarmismo del messaggio.
L'obiettivo del ministero era infatti mettere in guardia la popolazione sulle terribili conseguenze derivanti dalle emissioni incontrollate di gas che sono causa dell'effetto serra. Il Paese avrebbe dovuto affrontare un incremento inevitabile di tempeste, alluvioni e aumenti della temperatura se il fenomeno non fosse stato tenuto sotto controllo. L'avvertimento era stato presentato in realtà in modo accattivante, con dei disegni simili a quelli di un libro per bambini sovratitolati da una filastrocca infantile. In uno si vedono tre uomini che navigano sulla superficie di una Gran Bretagna alluvionata dentro una vasca da bagno, nell'altro due bambini costretti a vivere su un territorio arido e desolato. I commenti sono molto diretti. «Si stanno verificando dei cambiamenti nel nostro clima - dice il primo -. La temperatura e il livello dei mari stanno aumentando. Eventi atmosferici estremi come alluvioni, uragani e ondate di calore stanno diventando sempre più frequenti ed intense. Se continueremo a questo ritmo, tra 25 anni la vita potrebbe essere molto diversa». Tutte affermazioni che, secondo l'Asa, non sono scientificamente provate e che quindi non vanno più diffuse a nessun livello, né attraverso la carta stampata né con dei documentari trasmessi in televisione. Un'umiliazione bruciante per Miliband che su questa campagna ambientalista aveva puntato moltissimo proprio per i suoi contenuti scientifici.
Sul tema aveva commissionato quattro cartelloni pubblicitari, le due pubblicità messe al bando e un breve filmato da distribuire alle televisioni e nei cinema. Sfortunatamente per il ministro il progetto aveva provocato una marea di proteste, ben 939, più di quante l'Asa abbia mai ricevuto per tutte le pubblicità diffuse nel 2009. Per motivare la propria decisione l'authority, che non è un organismo scientifico, ha confrontato le affermazioni fatte nelle pubblicità governative con quelle delle relazioni intergovernative relative ai cambiamenti climatici e ha dedotto che le catastrofiche previsioni non avevano sostanza scientifica. Soprattutto, spiega l'Asa, il messaggio governativo non sembra tenere conto del fattore incertezza che ancora domina tutte le previsioni contenute nei rapporti ambientali riguardo alla grandezza e alla tempistica dei fenomeni atmosferici citati. Insomma, se si voleva mettere in guardia la popolazione, lo si doveva fare in maniera più cauta.
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