Cocaina «cattiva», spara al pusher tunisino

La cocaina era poca, non corrispondeva al quantitativo pattuito. E poi non era «buona», pura al punto giusto, come se l’aspettava lui. Per questo Saimir Dervishi - albanese 25enne, in regola con il permesso di soggiorno e incensurato - l’11 ottobre scorso aveva ucciso, con un colpo di pistola calibro 7,65 alla tempia destra, Radouan Biiki un marocchino, spacciatore sulla piazza milanese e ritrovato cadavere sulla propria auto in zona Città Studi. L’altra notte gli investigatori della sezione omicidi della squadra mobile hanno arrestato lui e il suo complice a Borghetto Santo Spirito, in provincia di Savona, mentre rientravano dall’Olanda. «Non avevano la minima idea di essere seguiti e intercettati - spiega il dirigente della Mobile Francesco Messina -.

Dervishi, che ha ammesso in parte la sua colpevolezza, era convinto di aver commesso un omicidio “mordi e fuggi”, anche perché si era subito sbarazzato della vettura adoperata per scappare e della pistola, ritrovate in una strada parallela al luogo dell’omicidio».

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