Roma

Il collezionismo è un’«arte» da esposizione

Da Guardi al Domenichino, passando per mobili e accessori delle più prestigiose «firme», ecco la Biennale dell’antiquariato

Marina Pescatori

La Biennale dell’antiquariato che dal ’98 riunisce a Roma alcuni operatori tra i più importanti nel panorama italiano, da quest’anno si arricchisce di 12 gallerie straniere, tutte di livello. Il nuovo corso della mostra mercato è evidenziato nel titolo: «Collezionismo internazionale a Palazzo Venezia», e risponde all’esigenza di restituire alla capitale un ruolo di primo piano nel settore. Lo ha sottolineato il Sovrintendente per il Polo Museale, Claudio Strinati, che in qualità di direttore scientifico ha chiamato alcuni noti antiquari romani a curare la mostra e Cesare Lampronti, personalità di spicco nel settore, a garantire col suo prestigio la presenza di importanti colleghi stranieri. L’alto valore storico e artistico delle opere esposte fino al 29 ottobre, sottolinea l’impegno profuso nel mettere a punto l’evento e la sede istituzionale di Palazzo Venezia sancisce l’antico legame tra chi sovrintende alla custodia del patrimonio culturale e chi lo rende vivo promuovendone l’acquisizione.
Scopo della Biennale è mettersi al passo con le maggiori fiere europee e, a giudicare dalla qualità delle offerte, siamo sulla buona strada. A dare lustro alla nuova edizione è soprattutto l’arte italiana con tanti dipinti dei nostri autori dal XIV al XX secolo, presenti in gran numero anche tra le proposte dai galleristi stranieri. E sono proprio questi a trasformare la mostra in un’occasione per ammirare capolavori che, ormai acquisiti all’estero, tornano ora in patria per la gioia dei pochi collezionisti italiani in grado di comprarli: da Londra, una Madonna e bambino di Francesco Trevisani; da New York, una Pietà attribuita al Domenichino, da Parigi una tavola del Trecento di Angelo Puccinelli.
Non solo i dipinti impreziosiscono gli stand dei 43 espositori. Mobili, sculture, arazzi, ceramiche, argenti di squisita fattura e firma arricchiscono la Biennale idealmente dedicata all’antiquario Fabrizio Apolloni da poco scomparso; un’edizione che vede gli espositori coinvolti anche nel restauro dell’opera pubblica Cleopatra che scioglie la perla in una coppa di vino, dipinto di Carlo Maratta in permanenza a Palazzo Venezia, anch’esso in mostra nel periodo dell’esposizione.
«Collezionismo Internazionale a Palazzo Venezia». Fino al 29 ottobre. Ingresso via del Plebiscito, 118. Orari: tutti i giorni ore 11-20. Giovedì 26 ottobre 11-23.

Prezzi: 10 euro - ridotto 8.

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