Kabul, 456 d.C. Huishen è un monaco buddista che si rifugia in Cina per sfuggire alle persecuzioni degli eftaliti, i cosiddetti «Monaci Bianchi», nomadi dellAsia centrale che depredano lAfghanistan distruggendo i monasteri e massacrando la popolazione. Quellesilio coatto è però solo la prima rotta di un lunghissimo viaggio, che vedrà il religioso contemplare la Cina, ammirare le vette dellHimalaya, navigare nellOceano Pacifico fino a raggiungere le coste dellAmerica Centrale. Un tour sterminato, che lo scrittore Gerry Geddes ha ripercorso nel romanzo Il regno delle diecimila cose (Excelsior 1881, pagg. 344, euro 18,50, trad. S. Placidi) e che è la negazione del saggio consiglio degli antichi filosofi, quello secondo cui «più lontano si va, meno si apprende».
Diversa la scelta di Gilles Lapouge. Linchiostro del viaggiatore (Excelsior 1881, pagg. 230, euro 14,50, trad. R. Bentsik) fissa, con occhio lucido e sardonico, il «sorriso dellIndia», il Brasile «dalle pianure infinite e spente», le città dell«Amazzonia dalle Albe gloriose», intrecciandoli a indulgenti ricordi dinfanzia.
Al mare e ai suoi miti si dedica invece Maria Savi-Lopez (Leggende del mare, Sellerio, pagg. 436, euro 14).
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