Dal Colosseo si stacca un altro pezzo di tufo Rea: "Briciole vecchie"

I vigili del fuoco: si è rotta una piccola parte di tufo da un arco nella parte dell’Anfiteatro Flavio antistante l’Arco di Costantino. Ma la direttrice smentisce: "Crollo vecchio"

Dal Colosseo si stacca un altro pezzo di tufo Rea: "Briciole vecchie"

Per il momento si tratta di briciole di tufo, ma l'allerta resta alta. Tanto che all'ipotesi di un'altra piccola caduta di frammenti di tufo dal Colosseo ha fatto subito scattare l'allarme. In mattinata i vigili del fuoco hanno annunciato la rottura di una piccola parte di tufo da un arco nella parte dell’Anfiteatro Flavio antistante l’Arco di Costantino. Due giorni fa un’altra piccola porzione di tufo si era staccata da un prospetto esterno. Dopo poco la smentita. "Oggi non c’è nessuna novità - ha assicurato la direttrice del Colosseo, Rossella Rea - le briciole di tufo sono quelle del 25 dicembre". Ad ogni modo per il pdl Samuele Piccolo, vicepresidente dell’Assemblea capitolina, occorre "accelerare l’iter per la realizzazione della messa in sicurezza del Colosseo".

A rimuovere il materiale rinvenuto questa mattina e a transennare l’area interessata dal crollo sono stati questa mattina i vigili del fuoco subito dopo aver lanciato l'allarme. Sul posto sono intervenuti immediatamente gli addetti della soprintendenza ai beni archeologici. La Rea, che da questa mattina è al Colosseo, è subito entrata in contatto con i vigili urbani e il gabinetto del sindaco. "Nessuno mi ha detto nulla. Non vorrei che fossimo di fronte alla solita psicosi - fa sapere - la parte in questione è quella transennata e la caduta delle briciole di tufo è stata causata dai piccioni il 25 dicembre scorso". Domani, in ogni caso verrà fatta una verifica con il braccio dall’esterno. "Andranno su i restauratori e un operaio specializzato - spiega la direttrice del Colosseo - vedremo, nel dettaglio, cosa è successo".

La situazione di emergenza resta comunque. E la Uil dei Beni Culturali torna a puntare il dito contro la soprintendente e lla direttrice del monumento: "La responsabilità è loro".

"In attesa che partissero i cantieri finanziati da Diego Della Valle - sostiene il sindacato - la soprintendenza, che è una soprintendenza autonoma che dispone dei suoi fondi, avrebbe potuto tamponare le emergenze utilizzando quello che c’è nelle sue casse, che non è poco".

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