Nelle scuole pubbliche di Milano mancano i professori. Un deficit strutturale di docenti, causato dallinadeguatezza delle politiche nazionali nei confronti di una realtà dalle caratteristiche uniche come quella del milanese. Questo quanto dichiarato ieri da Attilio Paparazzo, segretario generale Flc-Cgil per Milano: «Dalla Finanziaria del 2001 il numero di insegnanti per ogni provincia italiana viene deciso a Roma, senza tener conto delle necessità di ciascuna struttura scolastica. Se comunque per gran parte delle realtà italiane i numeri del ministero sono adeguati, per Milano e provincia il corpo insegnante assegnato è insufficiente». Questo, hanno denunciato i sindacati confederati, è causato principalmente da tre fattori: prima di tutto il tempo pieno, vera peculiarità del sistema scolastico meneghino. «In quasi tutte le famiglie di Milano - ha sottolineato Paparazzo - lavorano sia il padre che la madre; da qui la necessità di disporre di più insegnanti, almeno 213 cattedre, per far fronte ad una domanda di tempo pieno che non ha eguali in tutta Italia». Secondo e terzo fattore di crisi lelevata presenza di studenti extracomunitari e di portatori di handicap, che necessitano personale aggiuntivo in classe.
«Milano e la Lombardia in generale - ha dichiarato Paparazzo - hanno una grande tradizione di integrazione, e listituto scolastico è una delle forme principali in cui questa si concretizza. Ma non senza un numero sufficiente di insegnanti».«Per colpa di Roma mancano i prof»
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