Scogli e sabbia. Mare e campagna. Città e borghi. Arte e natura. Dolce e salato. Silenzio e pizzica. Tutto e il contrario di tutto. Gioco di opposti, viaggio di estremi.
Da Lecce a Santa Maria di Leuca, a zig zag tra costa ed entroterra, il Salento del sud è così. Un mondo a sé. Che stupisce per la varietà di luoghi, paesaggi e interessi racchiusi in una piccola parte della mappa italiana.
Si parte da Lecce, la capitale salentina. Posta su un tavolato calcareo a una decina di chilometri dall'Adriatico e circa trenta dallo Jonio, raccoglie all'interno delle sue mura la città vecchia.
Chiese, monumenti, dimore nobiliari e palazzi d'epoca a ogni angolo. Anche il più insospettabile custodisce i gioielli del celebre barocco leccese. Una particolare fusione di architettura e scultura che, grazie a quella pietra bianco-rosata, tipica della zona, tenera da lavorare e dura a contatto con l'aria, non risulta mai pesante o eccessiva, ma leggera, luminosa. Il Duomo, la chiesa di San Matteo, quella di Santa Chiara e il Palazzo del Governo sono vere opere d'arte; la facciata della Basilica di Santa Croce sembra un ricamo. Capitelli, fregi e pinnacoli decorano i monumenti principali, ma anche balconi e portali che spuntano per le stradine che conviene percorrere dall'Arco di Trionfo (o Porta Napoli) verso piazza Oronzo. È il salotto romano dei leccesi. Attorno all'Anfiteatro, risalente al II secolo, si concentra la vita cittadina. Ritrovo per i locali, tappa clou per i turisti, unisce gli uni e gli altri tra bar, ristoranti, negozi di souvenir e botteghe con i tipici oggetti in pietra leccese o in cartapesta.
Per un peccato di gola c'è Alvino, il caffè storico. Fuori qualche tavolino, dentro un arredo elegante, ma non è questo ad attirare l'attenzione, sono i pasticcini o, meglio, i pasticciotti, il dolce salentino per eccellenza, fatto di pasta frolla farcita di crema pasticciera e cotto al forno. È una delizia per il palato e un colpo mortale per la linea. I dolci sono solo la punta dell'iceberg di una cucina povera per tradizione, diventata oggi ricchissima per i sapori. Si basa su ingredienti semplici e ricette gustose.
Oltre alle orecchiette alle cime di rape, c'è di tutto. Piatti di terra e di mare, dalla massa, una pastasciutta simile alle tagliatelle, con ceci e cavoli alla carne di cavallo a ogni varietà di pesce azzurro e mollusco. Alici, sarde, sgombri, polpi e cozze. Fritti, al forno, guarniti con salse o con una «croce di olio» e accompagnati da legumi e verdure di stagione. Un must? I pampasciuni (cipollotti sott'olio). Da non trascurare pane, formaggi e gelati. Insomma, si potrebbe passare la vacanza seduti a tavola, se solo non ci fossero luoghi come Nardò, nell'immediato entroterra ionico, a sud ovest di Lecce e sua antica rivale in campo barocco. Chiese, monumenti, palazzi gentilizi si trovano in piazza Salandra, cuore del borgo, noto anche per l'etichetta a cui dà il nome. Per degustare un sorso di Nardò, la cantina e wine bar Schola Sarmenti (www.scholasarmenti.it) è la tappa da non dimenticare. Da Nardò si attraversa l'area delle ville cenate e, tra cancelli e torrette, si arriva al mare. Siamo sul versante ionico e i colori sono intensi. Il verde della macchia, il blu dell'acqua e il dorato della sabbia fanno da sfondo alla passerella marinara che sfila tra Porto Cesareo, Gallipoli, Ugentu e Pescoluse, detta le Maldive del Salento. È la spiaggia di Santa Maria di Leuca, punto d'incontro e scontro tra i due mari. Da qui, risalendo la costa, cambia lo scenario. Il litorale adriatico diventa scoglioso, disegna grotte, anfratti e scopre luoghi come Tricase Porto, Castro Marina, con la sua Grotta Zinzulusa, e la cristallina Baia dei Turchi.
Passando all'interno, e ci vuole un attimo, lo scenario cambia ancora, diventa una campagna di vigne, ulivi e paesini come Presicce, la mecca dell'olio e dei frantoi ipogei, e la megalitica Minervino che, tra fichi d'india e aranci, conserva il dolmen Li Scusi. L'elenco potrebbe continuare, ma il Salento è da scoprire, da vivere, soprattutto a fine estate, quando il sole è ancora caldo e la folla d'agosto è scemata, lasciando libere strade, spiagge e posti nelle antiche tenute convertite ora in b&b di charme. Indirizzi suggeriti nei pressi di Lecce: Palazzo Guglielmo, a Vignacastrisi, www.palazzoguglielmo.it, doppia da 100 euro.
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