Il comico? Una specie in estinzione Per salvarsi finisce in una gabbia

Al Teatro de’ Servi martedì arriva «Comici in gabbia», commedia scritta da Giuliano Rinaldi e Stefano Fabrizi, che ne firma anche la regia. In scena alcuni dei volti più interessanti della nuova generazione tra i quali Marco Capretti e Lallo Circosta. La pièce si svolge all’interno di una gabbia gigantesca dove non ci sono animali, ma una particolare specie vivente in via d’estinzione: i comici. Cosa c’è dietro la figura del comico? Un burlone? Uno sempre desideroso di piacere agli altri? Lo spiritoso dell’ultimo banco? Grandi pensatori in realtà hanno sempre detto che dietro questa figura si nasconde una persona triste, solitaria, pessimista che ha nel proprio passato una serie di esperienze traumatiche. Siamo in un reparto speciale di un carcere dove sono reclusi comici, guitti e millantatori vari; la loro semi-infermità mentale li ha portati tutti a trasgredire la legge senza neanche avere coscienza delle proprie azioni e lì, con delle imbarazzanti terapie psicologiche di gruppo, si tenta di recuperarli in previsione di un loro reinserimento sociale. Il settore «comici» del carcere però è duro come tutti gli altri; la convivenza è difficile, mancano gli affetti familiari e non mancano episodi crudi e abusi di potere.

A questo punto accade un colpo di scena; uno dei protagonisti decide di porre fine a questa situazione con un gesto estremo che sovvertirà improvvisamente le sorti della storia. Lo spettacolo rimarrà in cartellone fino al 29 marzo. Info: 06.6795130

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