Comitato web anti-soprusi: in poche ore decine di casi

RomaSimboli del sindacato «rosso», riproduzioni del Quarto stato, citazioni di Antonio Gramsci e appelli contro il precariato. A prima vista sembra una pagina di Facebook (la comunità virtuale più diffusa al mondo) che celebra il sindacato di Corso d’Italia. Poi il titolo svela la natura del gruppo: «Con Simona, Romina, Paolo, Alessandra, contro i soprusi della Cgil». Il logo che hanno scelto, riporta il simbolo della confederazione di Giuseppe Di Vittorio. E poi un eloquente: «Pretende la gabbia per gli altri e chiede mani libere per se».
I «sindacalisti atipici», ex dipendenti della prima confederazione del Paese, che hanno aperto vertenze contro l’ex datore di lavoro, vogliono organizzarsi e hanno iniziato da Internet. Un esordio in sordina, con il solo caso della ex dipendente del patronato Cgil calabrese: «Crediamo che la vicissitudine di Simona - si leggeva nella prima versione del sito - non sia un caso isolato, se siete a conoscenza di altri casi simili unitevi a questo gruppo».
Le segnalazioni sono regolarmente arrivate. Prima dal Sud. Altri casi calabresi. Poi ex dipendenti della Cgil Siciliana che hanno denunciato il sindacato e lavoratori pugliesi impegnati in una vertenza contro il sindacato-datore.

Poi anche dal Nord: Veneto e Trentino. Le adesioni ieri erano a quota 667. Nello spazio delle discussioni, le vicissitudini dei dipendenti del sindacato; storie che ora vogliono portare fuori dalla rete, ai cancelli del congresso della Cgil.

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