Che rapporto cè tra il 5 in condotta voluto dal ministro Gelmini e il gruppo di omicidi incendiari di Nettuno o il branco di stupratori romani? Ascoltando i notiziari, leggendo i giornali non può sfuggire limplacabile ostilità di commentatori benpensanti e illuminati (ovviamente di sinistra, che godono di generosi spazi nellinformazione) verso quella che chiamano restaurazione scolastica. La colpa di questo arretramento della nostra scuola da classifiche che già la vedono agli ultimi posti nel mondo, sarebbe a loro dire la reintroduzione della valutazione della condotta scolastica: allinsegnante, cioè, verrebbe affidato larrogante e oscurantista compito di giudicare il comportamento degli studenti.
Contro questo principio considerato pericolosamente antidemocratico sono insorti gli illuministi benpensanti, cioè gli stessi che in questi giorni disquisiscono sulle violenze del branco. Le responsabilità di questo degrado umano sarebbero, per loro, da cercare nella cultura del centrodestra: razzista, incapace di integrare gli extracomunitari, violenta nella sua pretesa di garantire la sicurezza ai cittadini, ghettizzatrice. A tutto questo si aggiungono, ovviamente, le colpe della grande corruttrice dellumanità: la televisione.
Colpe e responsabilità troppo comode da evocare, che lasciano in ombra le due istituzioni fondamentali delleducazione, la famiglia e la scuola: la prima, sottoposta dal 68 a un linciaggio spietato che lha progressivamente demolita; la seconda, sempre a partire da quegli anni, svuotata di meritocrazia e di autorevolezza formativa fino a farle perdere il suo decisivo ruolo sociale.
Il problema del dilagare del bullismo è una questione essenzialmente educativa. Dove, se non nella famiglia e nella scuola, è possibile stroncare il fenomeno della delinquenza giovanile?
In molte circostanze le famiglie hanno perso di mano il controllo dei propri giovani, e in questi casi è proprio la scuola che deve intervenire. È, perciò, necessario mettere gli insegnanti nelle condizioni di reprimere i comportamenti scorretti dei giovani, appunto perché soltanto la scuola può oggi tentare di educarli anche senza la collaborazione delle famiglie. Ecco che il 5 in condotta diventa unimportante assunzione di responsabilità della scuola nelleducazione giovanile.
I critici della Gelmini e del 5 in condotta pretendono il massimo permissivismo scolastico e poi individuano il nemico da sconfiggere, quello cioè che genera i mostri, nel governo di centrodestra, nel suo razzismo, nella sua politica della sicurezza... Questo modo di pensare che rende difficile la riforma della scuola nelle sue fondamenta ha una vecchia storia che si può riassumere così: leninimo+68, cioè lantiautoritarismo che viene imposto agli altri attraverso lindiscutibile qualità etica e lirreprensibile valore culturale del proprio gruppo di appartenenza.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.