Una tendenza letteraria in voga di questi tempi. Per semplicità la potremmo chiamare «thriller dinchiesta». Prendiamo per esempio La società del sapere (Rizzoli, pagg. 230, euro 18) di Ferruccio Pinotti. Lautore, che da molti anni fa il giornalista, immagina un complotto di poteri occulti allinterno di un prestigioso Istituto di formazione europea, in Italia. È la solita Italia che non cambia mai, dove i potenti vivono asserragliati nelle casematte dei loro inusitati privilegi. A spese degli oppositori, talmente umiliati e offesi da non poter scegliere altro che il suicidio.
La vicenda raccontata ne Il profumo di Adamo (Bompiani, pagg. 602, euro 21, trad. Filippo Ascari) da Jean-Christophe Rufin, prende invece le mosse da unaltra forma di potere clandestino, dagli effetti devastanti: lecoterrorismo. Una pericolosa sostanza biologica circola negli Stati Uniti, nelle mani di un gruppo di fanatici, forse ecologisti, forze neonazisti, forse integralisti islamici. Ma la matrice ideologica poco importa: lazione si dipana dalla Polonia a Capo Verde, dallItalia al Brasile, in una corsa contro il tempo e in una lotta contro i ricatti di uninfluente organizzazione internazionale.
Infine, Il castello nella foresta (Einaudi, pagg. 434, euro 19, trad. Giovanna Granato), ultima fatica del possente romanziere americano Norman Mailer (scomparso a novembre del 2007) è un libro controverso.
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