Cronaca locale

Il Comune impresario degli Arcimboldi e Tronchetti lascia

Dopo la decisione presa dal cda l’imprenditore, in disaccordo, si dimette dalla Fondazione Scala

Sabrina Cottone

Il Comune diventa l’impresario degli Arcimboldi e il cda della Scala perde Marco Tronchetti Provera. Il teatro della Bicocca sarà gestito da Palazzo Marino, che ha stanziato due milioni e quattrocentomila euro e nominerà un direttore artistico incaricato di coordinare la programmazione. La decisione, caldeggiata dall’assessore alla Cultura, Stefano Zecchi, è stata presa tra forti contestazioni durante il consiglio d’amministrazione della Fondazione Scala e ha una durata temporanea: dieci, dodici mesi o comunque quelli che serviranno alla stesura dello statuto della Fondazione Arcimboldi. La scelta ha sollevato pesanti malumori, perché è stata fatta in alternativa a un’altra possibilità, che soci del cda (tra i quali il presidente della Tronchetti) ritenevano più stabile e di maggiore garanzia.
Tramonta così il progetto di trasformare la Bicocca nella Broadway milanese. «Gli Arcimboldi sono un bene del Comune e è giusto che il Comune si assuma le responsabilità di gestione» spiega Zecchi. L’assessore ha in mente un cartellone più popolare di quello della Scala: «Penso a una programmazione meno elitaria con balletti, operette e forse qualche musical». Non è chiaro chi potrebbe produrre i musical, anche se il Comune non ha intenzione di fare tutto da solo e anzi per la gestione ha già chiesto la collaborazione di cinque fondazioni: oltre alla Scala, il Piccolo Teatro, il Verdi, il Pierlombardo e i Pomeriggi musicali. In pratica, ciascuna fondazione porterà una dote di produzioni per allestire il cartellone della stagione che sta per partire. «Il sovrintendente alla Scala, Stephane Lissner, mi ha già detto di avere tre proposte per gli Arcimboldi» annuncia Zecchi.
Adesso si tratta di creare la struttura. L’obiettivo di Zecchi è mettere intorno a un tavolo già la prossima settimana i vertici delle fondazioni. «Il coordinatore sarà un primus inter pares» spiega l’assessore alla Cultura, che ha in mente la figura adatta per l’incarico. Si tratterà di un manager culturale assunto con un contratto a progetto e non è escluso che la scelta cada su un professore universitario, qualcuno che abbia maturato grandi esperienze nel mondo teatrale e musicale.

ma i dubbi sul futuro degli Arcimboldi restano.

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