Il Comune lancia il prestito «prendi i soldi e paghi zero»

Il Comune lancia il prestito «prendi i soldi e paghi zero»

L’hanno chiamata «finanza creativa alla genovese». Niente a che fare, si capisce, con quella parolaccia che ha bollato per l’eternità i mutui sub prime all’americana e compagnia bella. Questa è cosa diversa, uscita dal cilindro dell’europarlamentare e assessore - è ancora assessore, in carica fino a settembre - Francesca Balzani. Che tre mesi fa s’è messa in testa di creare uno strumento finanziario innovativo, da mettere a disposizione - senza oneri - dei genovesi bisognosi di liquidità temporanea. Pare la quadratura del cerchio: prestiti a tasso zero per un massimo di 5mila euro per chi ha un reddito netto annuale inferiore ai 25mila euro. Con il Comune che ci mette i soldi a garanzia, circa 3 milioni di euro risparmiati a bilancio, in grado di «liberare» 14 milioni di risorse complessive, assegnate a esaurimento. Principio encomiabile. Poi però ci vuole una banca che scucia materialmente il credito e si occupi di tutte la burocrazia collegata. Volete che un rullo compressore come Marta Vincenzi e una finta-remissiva come l’avvocato Balzani si arrendano per così poco? È vero che, una volta emesso il bando di gara, si è fatta avanti la «solita» Carige, ma questo non vuol dire necessariamente che non si tratti di un buon affare per tutti, Comune, banca e fruitori.
Qualche dubbio, in realtà serpeggia: che convenienza ha la banca a prestare a tasso (e spese!) zero a circa 10mila soggetti - questa la stima fatta ieri dall’assessore -, che rimborseranno, si spera, il prestito in tre anni? Marta Vincenzi ha la risposta pronta: «Banca Carige dimostra ancora una volta di essere al servizio del territorio». Che pare un «grazie di fare beneficenza». E poi: se il Comune dovesse intervenire a garanzia dell’insolvenza, basteranno quei tre milioni messi a disposizione dalle case pubbliche? E come mai, se i conti tornano per tutti e se non c’è rischio per nessuno, s’è fatto avanti solo un istituto di credito, invece di doversi registrare un assalto al bando di gara? Mah. «Si tratta di una misura contro la crisi - dichiara intanto Francesca Balzani - Ci sono persone che non hanno più risparmi e non hanno i soldi per pagare ad esempio le tasse universitarie dei figli». La richiesta va fatta dal 1° settembre al 31 dicembre e i soldi saranno erogati in cinque giorni lavorativi. «Non è un progetto nell’ottica dei servizi sociali - conclude il sindaco -.

Vogliamo aiutare una parte della popolazione che non è raggiunta da altri sostegni del welfare e cade in difficoltà». Appuntamento, comunque, al 1° settembre, agli sportelli Carige - non a Tursi, mi raccomando - per misurare la concretezza dell’iniziativa.

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