Roma

Condono, scoperto l’archivio segreto: 2 funzionari nei guai

Condono, scoperto l’archivio segreto: 2 funzionari nei guai

Un archivio segreto con la documentazione di casi delicati, segnalazioni e raccomandazioni per pratiche da portare avanti per favorire «amici». Anche questo hanno trovato i pubblici ministeri della Procura di Roma Sergio Colaiocco e Delia Cardia ieri nel corso della perquisizione nell’Ufficio Condono Edilizio decisa nell’ambito dell’inchiesta sulla lottizzazione «Le Terrazze del Presidente», 12 palazzi alla periferia di Roma sotto sequestro perché abusivi.
Un’indagine nella quale compaiono 17 indagati: per due di loro, Alberto Rossi e Marco Imbastaro, i pm hanno chiesto l’emissione di due misure interdittive perché avrebbero redatto falsi verbali per favorire la costruzione della lottizzazione sotto accusa. Ma «Le Terrazze del Presidente» sono solamente la punta di un iceberg: dopo la scoperta dell’archivio segreto l’inchiesta della Procura di Roma, coordinata dal procuratore aggiunto Achille Toro, è destinata ad allargarsi a tutta l’attività dell’Ufficio Condono edilizio. Le carte segrete sequestrate ieri contengono, infatti, documentazione non solo attinente al complesso residenziale alla periferia di Roma, ma anche relative ad altre vicende che saranno ora passate al setaccio dalla polizia municipale e dagli inquirenti. Una parte di queste è stata trovata addirittura dai vigili urbani in container e tra i rifiuti come se qualcuno avesse tentato di disfarsene.
Nel pool di magistrati che indaga sull’Ufficio condono edilizio c’è Sergio Colaiocco titolare di due inchieste in cui è coinvolto l’imprenditore napoletano Alfredo Romeo: una riguarda la cartolarizzazione del patrimonio immobiliare delle case Asl (Romeo non è indagato), l’altra un’accusa di corruzione per presunti favori fatti ad un magistrato della corte dei conti ed ex assessore della giunta Rutelli, Angelo Canale.
Un impulso forte all’attività istruttoria ci sarà nei prossimi giorni con gli interrogatori dei 17 indagati per l’affaire «Terrazze del Presidente». Anche l’ex assessore delle giunte Veltroni Roberto Morassut, attuale segretario regionale del Lazio del Pd nonchè parlamentare, verrà ascoltato dai pm Cardia e Colaiocco come persona informata sui fatti. Secondo quanto si è appreso l’audizione di Morassut sarà centrata sull’iter delle concessioni esaminate nel periodo in cui era al vertice dell’assessorato all’Urbanistica, assessorato dal quale l’Ufficio condono edilizio dipende.
«Sono sicuro che la magistratura farà piena luce su tutto l’operato dell’Ufficio Condono», dice il sindaco di Roma Gianni Alemanno. Del resto il Campidoglio nei giorni scorsi aveva già avviato accertamenti amministrativi sull’attività dell’Ufficio, un’attività che secondo le considerazioni dell’attuale assessore all’urbanistica Marco Corsini «è assolutamente insufficiente con 260 mila pratiche di condono inevase e oltre 40 milioni di deficit». Numeri che hanno spinto il 14 gennaio scorso la giunta capitolina, in una memoria, a dare mandato agli uffici per rinegoziare il contratto con la Gemma Spa, società che dovrebbe gestire l’espletamento delle pratiche di condono edilizio fino al 2011.
Una dilatazione nei tempi che, sottolinea il Campidoglio, non è solo un disservizio per i cittadini ma anche un danno economico. «Con il completamento del condono - spiega l’assessore Corsini - i ricavi attesi si aggirano tra i 500 e i 750 milioni euro. Non è più tollerabile che tempi e scadenze vengano disattesi».

«Il nostro impegno ora è quello di rendere più trasparente e rapida la definizione delle pratiche così da evitare ogni discrezionalità a tutela dei cittadini romani», conclude Gianni Alemanno.

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