La confessione di Ruby Rubacuori: «Io parte lesa? Sì, ma dai pm»

MilanoIl 6 aprile, giorno di apertura del processo a Silvio Berlusconi per il «Rubygate», era stata l’avvocato della ragazza marocchina a deludere molte aspettative annunciando che Ruby non si sarebbe costituita parte civile contro il premier, non avendo mai subito alcun torto da lui. «La sua vita è stata devastata - aveva detto i legale - ma dagli organi di informazione, non da Berlusconi». Ora Karima el Mahroug - vero nome della giovane - torna in prima persona sul tema e rincara la dose: prendendosela oltre che con i giornalisti anche con i magistrati della Procura di Milano. «Non mi sento parte lesa. Anzi, mi sento parte lesa. Parte lesa dai pm», dice Ruby in una intervista al settimanale Oggi.
È una intervista a tutto campo, quella di Ruby al rotocalco della Rcs. Ampi i passaggi dedicati al fronte personale: «Non sono incinta. Non so chi abbia riferito questa sciocchezza a Lele Mora e perché lui la abbia girata ai media. Ma Lele Mora sarà il mio testimone di nozze». Nozze imminenti, a quanto pare: «Il consolato marocchino mi ha garantito che nell’arco di un mese avrò tutti i documenti e potrò realizzare il sogno di sposare l’uomo che amo: il consolato deve ricevere dalle autorità marocchine il mio atto di nascita. Ora sono qui con un permesso di lavoro». Il fortunato, come è noto, è Luca Risso, titolare di alcuni locali in Riviera, datore di lavoro e ora press agent della ragazza.
Ma - patiti del gossip a parte - è ovvio che la parte più interessante delle dichiarazioni della ragazza è quella relativa alla vicenda giudiziaria, che va a disegnare uno scenario ancora più inconsueto per il processo che riprenderà il prossimo 31 maggio. Ruby, indicata dalla Procura come vittima di uno dei due reati contestati al capo del governo, passa da una scelta di «neutralità» ad una di contrapposizione netta ai pubblici ministeri. A meno di ribaltoni, nell’aula del processo la ragazza farà da teste a difesa dell’imputato Berlusconi.
In mano alla Procura restano gli altri elementi (intercettazioni e interrogatori) che dimostrerebbero come qualcosa tra Ruby e il premier sia effettivamente avvenuto. Sono questi elementi a fare sì che la responsabilità di avere portato Karima ad Arcore venga ora rimpallata tra i tre protagonisti del processo-bis, ovvero Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti. In sostanza: Mora dice che lei arrivò quando lui era già lì, Fede dice che la portò Mora, la Minetti dice di non entrarci niente e riporta i verbali che indicano in Fede e Mora gli accompagnatori della ragazzina. Insomma, una sorta di tutti contro tutti, con la Minetti sospettata dagli altri di trattare con la Procura per farsi prosciogliere dalle accuse relative a Ruby e patteggiare quella per la gestione delle ragazze maggiorenni.

La Minetti potrebbe così uscire di scena limitando i danni e lasciando Fede e Mora alle prese con la ribalta mediatica di un processo che la Procura intende condurre a ritmi serrati, rimediando su quel versante alle inevitabili lentezze del processo principale a Berlusconi.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica