Export, innovazione ed eccellenze manifatturiere. Dossier mette in primo piano i punti di forza dell'economia emiliano-romagnola. Elementi al centro anche dell'analisi di Maurizio Marchesini, neo presidente di Confindustria Emilia Romagna, presentata il 9 luglio scorso, a Bologna, città sempre più al centro degli interessi confindustriali nazionali. Nel corso della conferenza stampa di insediamento, Marchesini ha confermato andamenti molto eterogenei dei risultati delle imprese. Le migliori performance sono state realizzate proprio da quelle aziende, più presenti sui mercati esteri e caratterizzate da produzioni ad alto valore aggiunto.
«Gli andamenti delle esportazioni - dice Marchesini - sono diversificati per comparto e destinazione. Nel corso del 2011 i beni strumentali e i mezzi di trasporto hanno mostrato una robusta crescita, mentre, tra i mercati di sbocco, si sono registrati aumenti, superiori alla media, verso i Paesi dell'Europa Centro-Orientale e quelli emergenti dell'Asia e del Sud America». Resta, dunque, al centro del tavolo di Confindustria l'attenzione all'export.
«Siamo ancora, in molti casi, ai primi posti nelle classifiche nazionali e internazionali, ad esempio per tassi d'industrializzazione. Ma dobbiamo affrontare - aggiunge Marchesini - la competizione crescente con vincoli che frenano fortemente le nostre dinamiche». L'imperativo resta quello di: «Far ripartire il circolo virtuoso della crescita economica - osserva il presidente - concentrandoci prima di tutto sulla nostra manifattura, ridando a essa forza e prospettiva». Altro settore ritenuto strategico, è quello dell'edilizia.
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