Confronto all’americana per i bimbi dell’asilo

Massimo Malpica

da Roma

Un bambino dietro al vetro. Dall’altra parte la sua maestra, quella che ha avuto davanti agli occhi in classe ogni giorno per mesi e mesi, ferma e in piedi insieme ad altre donne, queste sì sconosciute al piccolo.
C’è anche un insolito «confronto all’americana» tra le richieste di incidente probatorio avanzate ieri dal pm Marco Mansi al gip di Tivoli Elvira Tamburelli, insieme alla raccolta delle testimonianze degli allievi dell’asilo di Rignano Flaminio vittime delle presunte violenze e a una preventiva perizia psicologica che accerti che i minori siano in grado sia di riferire dei presunti abusi che di indicare chi siano gli «abusanti». Se il gip darà il via libera, dunque, tra le altre cose verrà chiesto ai bimbi di effettuare una «ricognizione di persona presentando gli indagati alle persone offese», le sei già arrestate e poi scarcerate più la settima, la maestra di sostegno coinvolta dagli ultimi racconti dei minori e finita pure lei nell’inchiesta.
I piccoli, che nel frattempo da 15 sono diventati 19, dovrebbero dunque riconoscere i responsabili dei presunti abusi ai loro danni. «Ma qui - osservano i difensori degli indagati - non si capisce come potrebbero non individuare chi per loro è una figura già familiare». Un discorso che, in effetti, calza per almeno sei dei sette indagati, tutti «volti noti» per i piccoli, compreso il benzinaio cingalese e fatta eccezione, forse, solo per Gianfranco Scancarello. Ma anche la faccia dell’autore di «Buona Domenica», «estraneo» per i bimbi, negli ultimi giorni è finita più volte su giornali e tg. Soddisfatti invece i legali dei genitori di Rignano Flaminio: «Le famiglie dei bambini, vittime delle presunte violenze - spiega Ettore Randazzo, che rappresenta i genitori di due bambini coinvolti - non hanno paura della verità, e l’incidente probatorio farà chiarezza su una vicenda che ha troppe oscillazioni».
Insomma, prima ancora che il gip accolga la richiesta del pubblico ministero, sull’incidente probatorio che vede i bambini protagonisti si accendono le prime polemiche. E non basta a sedarle la già citata richiesta preventiva di un esame sui piccoli da parte di uno psichiatra infantile. Una «perizia psicologico-neuropsichiatrica» che, nella volontà del Pm, dovrebbe appunto sia tutelare i bambini accertando che possano tollerare il trauma di una nuova audizione che garantire sulla loro attendibilità prima di raccogliere ancora una volta i loro racconti. Lo scrive proprio Mansi, nelle tre pagine della richiesta, spiegando che l’esame servirà a «verificare se costoro (i 19 bimbi) siano in grado di riferire in ordine ai fatti per cui è procedimento in pubblica udienza e a individuare le persone autrici di detti fatti se commessi». Il magistrato, peraltro, mostra maggiore prudenza, e tra gli accertamenti chiede anche di valutare «il grado di influenza della situazione familiare nel racconto dei fatti».
Mentre ieri i carabinieri di Bracciano hanno interrogato una decina di vicini di casa delle maestre su eventuali «movimenti di bambini» nei dintorni delle abitazioni, il clima resta avvelenato. E non coinvolge più solo Rignano. Sotto lo studio dell’avvocato Franco Coppi, che difende la maestra Patrizia del Meglio, è apparsa una scritta firmata «Forza Nuova»: «Avvocato Coppi nessuna difesa per i pedofili».

Intanto si è conclusa l’indagine del Dap sui maltrattamenti in carcere denunciati da alcune delle maestre arrestate. Nel rapporto inviato al Guardasigilli Clemente Mastella si negano «pestaggi», ammettendo due episodi di «modesta entità», contenuti dalle «misure adeguate» prese dalla polizia penitenziaria a tutela delle detenute.

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