Marianna Bartoccelli
da Roma
Per il quartier generale berlusconiano, Romano Prodi pur di evitare il confronto televisivo con il concorrente premier, «ne trova una al giorno». Ieri è ricorso sinanche a Orwell e ai maiali della fattoria: «Basta con ste menate. Insomma - ha esclamato il capo dellUnione (durante la presentazione di un libro di Willer Bordon) - il confronto tv se si fa, deve esser fatto in condizioni di assoluta parità». Aggiungendo: «Non è pensabile che tutti gli animali siano uguali, ma poi i maiali sono più uguali degli altri». Prodi contesta soprattutto la decisione della commissione parlamentare di Vigilanza che ha riservato a Berlusconi in quanto capo del governo una conferenza stampa di chiusura, prima delle elezioni. «Ma posso fare - chiede retoricamente Prodi - un dibattito con lui, e poi lui va fuori e fa una conferenza stampa?». Immediata arriva la risposta da Palazzo Chigi, con una nota del portavoce Paolo Bonaiuti: «Prodi tira fuori la fattoria degli animali per motivare la fuga dal confronto tv con il presidente Berlusconi. Ma ancora più strabiliante è che il candidato premier accusi la commissione parlamentare di Vigilanza di fare regole per cui i maiali sono più uguali degli altri. Chiediamo a Prodi: chi sarebbero i maiali?». Il confronto tra i due candidati corre per adesso sul filo delle agenzie di stampa. Alle proposte di un faccia a faccia gestito da Emilio Fede e che prevede la presenza «delle tre punte» della Cdl, il premier risponde con un «patetico» come avevano già fatto alcuni politici della Cdl. E Romano Prodi pesca in Walt Disney la replica: «Ah, sì? Qui, Quo, Qua trovano patetiche le mie richieste? Qui, Quo, Qua - spiega Prodi - sono Tajani e gli altri. Nella Cdl c'è zio Paperone e Qui, Quo, Qua: ogni volta che io faccio una dichiarazione, subito Qui, Quo e Qua replicano». Il dibattito così da Orwell si sposta a Walt Disney come sottolinea il ministro delle Comunicazioni, Mario Landolfi che trova anche il personaggio disneyano a cui assimilare il candidato dellUlivo: «Nella iconografia disneyana c'è posto anche per lui. Il Professore potrebbe ricordare Ciccio, lassistente e nipote di Nonna Papera, un po grasso, piuttosto lento e perennemente affamato. Un personaggio secondario come Prodi».
Si dice sicuro che alla fine il faccia a faccia si farà Francesco Rutelli che apprezza lidea del suo candidato premier di sfidare Berlusconi «in trasferta (a Mediaset, ndr), e anche con un arbitro non così imparziale (Emilio Fede, ndr)». «La disponibilità esiste fin dall'inizio, basta che - evidenzia il leader della Margherita - dall'altra parte non si pretenda di avere l'invasione di campo, il pubblico in tribuna, gli arbitri schierati con la maglietta della squadra di Berlusconi e soprattutto addirittura l'ultima parola nelle conferenze stampa televisive che mi sembra onestamente un arbitrio». La posizione di Rutelli viene attaccata da Angelino Alfano, coordinatore Forza Italia Sicilia: «Rutelli, sul confronto tv Berlusconi-Prodi, fa la parte dell'allenatore di un pugile suonato. Ma bando alle ciance, se il Professore non è un fifone non scappi e faccia il confronto rispettando le regole scritte dal Parlamento». Regole che sottolinea sempre Alfano non erano state condivise dallo stesso premier che ha sempre considerato la par-condicio «una legge bavaglio» eppure «si sta battendo lealmente con energia e senza paura.
«Se Prodi fa battute e parla di Qui, Quo, Qua vuol dire che le cose nell'Italia governata da Silvio Berlusconi non vanno poi così male», ironizza Francesco Giro, consigliere del coordinatore di Forza Italia.
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