Radu Lupu, stasera in Conservatorio per la Società del Quartetto (ore 20.30), non è il pianista dalla tecnica impeccabile. Può accadere che qui e là sporchi i suoni. Senza contare che non conosce vie di mezzo. Nel bene e nel male, è un artista con tutti i crismi, dunque o è in gran serata oppure non lo è per niente. Ma quando si verifica la prima ipotesi, cioè quella prevalente (stiamo parlando di uno dei massimi pianisti), si ha il privilegio di assistere a letture memorabili, uniche per intelligenza e sensibilità musicali. Oggi, con la Filarmonica Enescu diretta da Cristian Mandeal, esegue il Terzo Concerto di Beethoven, una partitura che solo lui riesce a svestire deroismi ed impeti in direzione di un lirismo che, daltra parte, è cifra del suo pianismo. Perché Lupu, classe 1945, rumeno, si presenta sì come un uomo duna ruvida riservatezza. Ma dietro quinte e maschere, cè lanimo di un amabile scontroso, e proprio per questo capace doffrire - al pianoforte come nella conversazione - momenti dincantevole dolcezza.
Le sue interpretazioni sono inclini alla tenerezza e alleleganza discorsiva, propensione che ne fanno uno dei più fini interpreti di Schubert e Brahms. E curiosamente, passando gli anni, il suo aspetto si fa sempre più brahmsiano: vedi la postura, schiena ben salda allo schienale della sedia, la lunga barba tuttuno con i capelli, e lo sguardo amabilmente scontroso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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