Contro i «portoghesi» sui bus basterebbe un bigliettaio

Le ferrovie italiane hanno deciso di raddoppiare le sanzioni per chi viene trovato senza biglietto, dalle 50 alle 200 euro di multa se non si paga entro il sedicesimo giorno. Non comprendo proprio questa mania tutta italiana di voler guadagnare sugli imprevisti. Chi sale su un treno ma anche su un autobus urbano senza biglietto non sempre lo fa perché vuol fare il furbo, molte volte non è riuscito ad acquistare il biglietto per code alla biglietteria, per essere rimasto imbottigliato nel traffico, oppure, nel caso dei bus, perché dopo le 19.30 tutti i tabaccai, edicole e altri punti vendita, sono chiusi e di macchine emettitrici automatiche, specie nelle periferie delle grandi città, non se ne vedono proprio. Sono tutte cause di forza maggiore contro le quali il viaggiatore può poco o nulla. Quello delle sanzioni è un sistema tipicamente italiano, nessuno faceva il portoghese sui mezzi pubblici quando molti anni fa a bordo c’erano i bigliettai. Nel nord Europa tutti pagano il biglietto perché sui mezzi pubblici si sale dalla porta anteriore e si paga, o si esibisce la tessera all’autista altrimenti il mezzo non parte proprio.

In Italia è stata invece decisa una linea di rigore verso i passeggeri non in regola con il biglietto. Cosa accadrebbe se lo stesso rigore venisse applicato nei confronti delle ferrovie per tutti i ritardi che i viaggiatori sono costretti a sopportare?

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