Contro Santanchè insulti e denunce ma nessuno la smentisce

Sono moltissime le reazioni dopo le parole di Daniela Santanchè pronunciate durante una trasmissione televisiva domenica scorsa in cui ha definito il Profeta Maometto «pedofilo e poligamo». «Avrebbe dovuto collocare gli eventi nel contesto storico, culturale, antropologico, demografico e sociale di duemila anni or sono», afferma Giuliano Cazzola del Pdl, unico a criticare nel merito. Il resto delle reazioni, sono all’insegna dell’offesa personale, a testimonianza che, in un modo o nell’altro, Daniela Santanchè ha colpito nel vivo, infranto un tabù. Ffwebmagazine, il periodico online della Fondazione Farefuturo, presieduta da Gianfranco Fini, ha commentato con un corsivo al vetriolo dal titolo «Cara Santanchè, faccia spettacolo ma lasci stare la politica». Sul giornale si legge: «Così non si fa neanche la peggiore politica. Si fa comunicazione, e in modo spregiudicato: si fa audience, si finisce sui giornali». «Lei - prosegue il magazine - è una donna intelligente: imprenditrice e politica, si è addirittura candidata a premier con la Destra e ha fondato un minipartito in attesa di varcare la soglia del Popolo della libertà.

Da esperta di public relations e di comunicazione, Santanchè sa quanto sia importante l’immagine». E intanto dall’Ucoii, l’unione delle comunità e islamiche, piovono minacce di querela: «Se ci sono gli estremi per una denuncia la faremo, perché bisogna dire basta con questa volgarità contro il profeta dell’Islam».

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