«Contro lo smog non basta colpire il traffico»

da Roma

Accade, e non è la prima volta, che a Roma, dopo una domenica di blocco totale della circolazione, lo smog raddoppi. Possibile? Nessuna novità per Ivo Allegrini, direttore dell’Istituto sull’inquinamento atmosferico del Cnr, che sull’argomento ha fatto più di una ricerca e non si stanca di ripetere che lo smog nelle città non si batte con i blocchi parziali o totali della circolazione. Lo dimostrano i fatti. «Non ha senso aspettarsi l’equazione meno traffico meno smog - spiega l’esperto -. Gli addetti ai lavori sono sempre stati contrari a queste soluzioni estemporanee. Non è certo fermando la circolazione che si risolve il problema, il fenomeno è molto più complesso e articolato, le fonti di emissioni sono molteplici e nel conto vanno messi pure il Pm10 prodotto dal traffico anche lontano dalle città e le particolari condizioni meteorologiche del nostro Paese».
Sarebbero altri i provvedimenti da prendere. «Provvedimenti su aree e orizzonti temporali molto vasti che portino a un calo permanente delle emissioni, ma che comporterebbero conseguenze economiche e sacrifici per i cittadini», sottolinea Allegrini. Spiega ancora il ricercatore: «Ci sono cose che possono essere fatte subito, come abbassare i riscaldamenti e imporre e far osservare certi limiti di velocità ai mezzi pesanti.

Ma il provvedimento principale dovrebbe essere quello di fare in modo che la mobilità pubblica sostituisca quella privata. Invece la maggiore preoccupazione delle amministrazioni pubbliche è sempre stata la politica: bisogna dimostrare ai cittadini che si sta facendo qualcosa».

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