MilanoNon fosse che si tratta quantomeno di una grossa seccatura, lappellativo potrebbe addirittura fargli piacere. Perché Fabrizio Corona «sorvegliato speciale» è molto nel personaggio che lex re dei paparazzi si sforza di intepretare. Solo che non si tratta della locandina di un B-movie, ma della richiesta fatta dalla Procura di Milano, che per Corona vuole una misura di prevenzione. Ovvero, proprio la «sorveglianza speciale» che - in base a una legge del 1956 - si applica a soggetti ritenuti «pericolosi per la sicurezza pubblica» e per quanti «sono dediti alla commissione di reati». A decidere se questo corrisponde allidentikit del vulcanico (e inguaiato) imprenditore del gossip, lo deciderà il Tribunale nei prossimi mesi.
Ieri, infatti, il pm Luigi Luzi e il difensore di Corona, lavvocato Luigi Lucibello, si sono trovati nellaula della sezione misure di prevenzione del palazzaccio milanese. E in questa occasione, la Procura ha chiesto la misura restrittiva, che per legge non essere inferiore a un anno nè superiore ai cinque, e che impone dei vincoli: dallobbligo di trovarsi un lavoro, alla prescrizione di non accompagnarsi con pregiudicati, fino a quella di non frequentare determinati luoghi. Nel caso di Corona, il pm ha chiesto anche che sia disposto lobbligo di soggiorno a Milano.
È solo lultima delle grane che lex fotografo ha accumulato con la giustizia. Nelle scorse settimane, infatti, la Questura di Milano gli ha ritirato il passaporto, dopo lordine di esecuzione (con sospensione) della condanna definitiva a un anno e 5 mesi per la vicenda dei foto-ricatti, e per due patteggiamenti definitivi legati alluso di denaro falso. Un totale di circa 2 anni e 8 mesi che non si sono tradotti nel carcere (perché sotto i 3 anni), e per cui lagente fotografico ha potuto chiedere laffidamento in prova ai servizi sociali. Ma a metterle una dietro laltra, Corona colleziona un bel filotto.
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