La corruzione viaggia in autostrada

Appalti truccati, cene di partito pagate dalla società Autobrennero, finanziamenti per la campagna elettorale del candidato-governatore di centrosinistra alla Provincia Autonoma, Lorenzo Dellai. Gli inquirenti, che hanno disposto numerose intercettazioni ambientali e telefoniche, parlano di una «gestione del potere sistematizzata» incentrata su Silvano Grisenti, ex assessore ai lavori pubblici in Provincia per il centrosinistra, braccio destro del presidente della Provincia, nonché responsabile della società autostradale Autobrennero. Il terremoto giudiziario l’ha poi costretto alle dimissioni. Grisenti, vicinissimo a Dellai e indagato per turbativa d’asta, corruzione, truffa, abuso d’ufficio e tentata concussione, avrebbe avuto un occhio di riguardo su tutta una serie di appalti relativi alla costruzione della sede dell’A22, del casello autostradale di San Michele all’Adige e del nuovo ospedale di Trento.

Per Grisenti - che per altro si dava un gran daffare per reperire fondi per campagna elettorale del Pd - l’inchiesta è arrivata come un fulmine a ciel sereno, visto che già ragionava su una sua possibile candidatura a sindaco di Trento.

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