Così le agenzie illegali «lavano» il denaro sporco di droga e terrorismo

Una trafficante di cocaina, sempre con piccole rimesse, è riuscita a spedire un milione e seicentomila euro nella Repubblica dominicana

Così le agenzie illegali    «lavano» il denaro sporco di droga e terrorismo

da Milano

Droga, prostituzione, scommesse clandestine, armi e terrorismo. Il sistema del money transfer quando utilizza una rete di agenzie illegali come quelle finite nell’inchiesta della Procura di Ancona, viene scelto per mimetizzare e quindi movimentare denaro sporco nei quattro angoli del mondo. L’almanacco di incredibili storie criminali raccolte dalle indagini della Guardia di Finanza testimoniano il ricorso massiccio a questo sistema inspiegabilmente ancora poco monitorato.
Tra tutte spicca quella di una casalinga dominicana che vive in un modesto appartamento nell’anconetano. Donna dalla doppia vita: casalinga e corriere di narcoeuro. Quando infatti una provvista di cocaina arrivava in Europa a destinazione la donna provvedeva al pagamento su incarico di cosche della criminalità organizzata italiana. Ovviamente non disponeva un unico bonifico ma lo frazionava in migliaia di puntuali rimesse per evitare che scattassero i controlli. Le verifiche partono infatti in automatico se il money transfer supera i 12 mila e 499 euro. Così la donna, oggi indagata per traffico internazionale di stupefacenti insieme ad alcuni connazionali, ha mandato nella Repubblica dominicana oltre un milione e 600 mila euro.
E proprio trasferimenti di somme di denaro verso questo paese saranno al centro di altre indagini. Il rapporto infatti tra comunità dominicana e somme inviate non è omogeneo agli altri gruppi etnici. Dalle ispezioni compiute dal Valutario nel 2006 in 260 agenzie, e quindi un puro campione statistico, emerge che 33 milioni vennero inviati nella Repubblica del Centro America. Una somma enorme se si considera che per l’Istat i domenicani presenti in Italia rappresentano solo lo 0,54% degli stranieri. Per avere un metro di paragone sempre sullo stesso campione, i marocchini che coprono addirittura il 12% degli stranieri ha mandato 28,5 milioni mentre gli albanesi (13%) soltanto 12 milioni. In pratica gli albanesi trasferiscono un terzo del denaro che mandano i domenicani. Per arrivare a somme analoghe c’è la Romania: la comunità copre l’11% degli stranieri con 36 milioni di euro in rimesse.
Sempre i money transfer venivano utilizzati per mandare in Colombia i ricavi dello sfruttamento della prostituzione da parte di un gruppo di malavitosi sudamericani. In sei sono invece indagati dalla Procura per scommesse illegali e clandestine in Gran Bretagna.

Riuscivano a eludere i controlli grazie a un complesso sistema di prestanomi. Nei cinque mesi monitorati dalle indagini, le rimesse su eventi sportivi di questa organizzazione superano le 300 mila euro.

gianluigi.nuzzi@ilgiornale.it

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