Cronache

Così gli anziani scoprono che la loro è una «età libera»

Così gli anziani scoprono che la loro è una «età libera»

«Promuovere un invecchiamento attivo delle persone, valorizzando i rapporti tra le diverse età e culture dando spazio alla solidarietà».
A porre l'attenzione su questi temi, è ancora una volta la Fondazione Carige che ha contribuito anche quest'anno alla realizzazione del Progetto Anziani 2010 «Età Libera», in collaborazione con Auser Liguria. Obiettivo: dare risposte innovative ai bisogni e alle potenzialità degli ultrasessantenni della Liguria.
Un lavoro integrato tra la Fondazione, le istituzioni locali e religiose, l'Università, i soggetti del terzo settore e i sindacati di pensionati attraverso un comitato di indirizzo, un comitato scientifico e di regia regionali, insieme, per sviluppare diverse azioni sul territorio della Liguria. Una trama di rapporti che vede anche il coinvolgimento dei Municipi e dello Sportello Civ del Comune di Genova.
«È la terza edizione - spiega Claudio Regazzoni, membro del consiglio di indirizzo della Fondazione e coordinatore del progetto -. Ed è proprio nel 2010 che si apre la fase in cui l'idea di invecchiamento assume una dimensione attiva. Un progetto rivolto sia alle persone anziane fragili, sia a coloro che sono negli istituti, ma anche a quanti stanno bene, e che coinvolge circa 400 volontari».
Pensato in funzione della costruzione di una nuova idea di vecchiaia per oltre 500mila ultrasessantenni della Liguria, il progetto, articolato nelle province e nel Tigullio, si rivolge a diverse culture e generazioni attraverso la promozione della solidarietà e dei diritti; la promozione dell'intergenerazionalità e dell'interculturalità e lo sviluppo economico territoriale.
Un unico comune denominatore dunque: promuovere il protagonismo, il benessere sociale e la protezione delle persone che invecchiano. E questo vuol dire anche educazione permanente; cultura; accesso agli eventi e turismo sociale, ma anche sostegno a domicilio per gli anziani; contrasto alla solitudine e socializzazione per gli anziani ospiti negli istituti; tempo libero e Festival itineranti dell'«Età Libera».
Sul piano culturale, attraverso convegni e percorsi tematici, emerge così che la vecchiaia: «non è più una malattia, un'emergenza, una negatività, e gli anziani un peso, un costo e soggetti inattivi».
Una concezione nuova, che si ritrova nelle tante iniziative del progetto stesso: l'Attività Fisica Adattata (test motori e psicologici); il Memory Training (progetto di prevenzione della memoria); l'attivazione di laboratori di creatività, manualità, scrittura memoria, recitazione e canto e accesso a teatro, cinema, eventi culturali, mostre e musei.
Un programma che si arricchisce dell'«Estate Anziani in città»; della Telecompagnia (attraverso una telefonata mensile e due visite domiciliari) e del Telesoccorso 24 ore al giorno, attraverso monitoraggio con apparecchiature dedicate e due/tre telefonate settimanali.
Avviati anche i «Giochi dell'Età Libera»: gare di dama e scacchi per tutte le età, ballo, carte e bocce per coppie over 50; concorsi di poesia, fotografia, cortometraggi, pittura, disegni e temi per bambini e ragazzi fino a 14 anni. Le iscrizioni sono aperte, il programma e i regolamenti sono disponibili sul sito www.auserliguria.it.
Prendono il via domani, ai giardini di Quinto, i «Festival itineranti dell'Età Libera», «conditi» di sapori, musica, cultura, artigianato, manualità e abilità; festival che coinvolgeranno tutti i municipi (e il territorio ligure), e che vedranno il loro momento conclusivo nell'ambito dei Festival provinciali dell'«Età Libera» e delle «Feste dei Nonni».
In calendario ci sono anche percorsi culturali: «Nonni si raccontano»; «Laboratorio sull'eco-compatibilità» e il «Pedagogista della città» e i percorsi turistici.
«Una considerazione sui dati statistici della Regione, che risultano drammatici rispetto alle condizioni anagrafiche dell'invecchiamento - commenta Pierluigi Vinai, vicepresidente della Fondazione Carige -, ci ha spinto tre anni fa a "fare rete", attraverso un sistema di sussidiarietà, quella vera però, che va creata e vissuta. E i risultati premiano, la crescita esponenziale del Progetto Anziani, lo dimostra. Un pilastro della nuova strategia della Fondazione Carige più volte approfondita in consiglio di amministrazione e di indirizzo.

Siamo al terzo anno e il percorso di educazione del progetto resta il cuore dominante».

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